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Matteo Salvini, il sindaco Cuttica e l'altra faccia della Lega: "Perché dico sì al Gay Pride ad Alessandria"

Giulio Bucchi
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Leghista sì, ma contro-tendenza. O perlomeno, Gianfranco Cuttica è molto libero altrettanto anti-conformista. Il sindaco di Alessandria, non ha paura di fronteggiare le rimostranze di molti suoi elettori e compagni di partito concedendo il patrocinio del Comune al Gay Pride locale, con tanto di drag queen che leggeranno ai piccoli studenti favole su cambio di sesso e identità sessuale.  Leggi anche: "Fascista? No, vi dico io cos'è". Polacchi a Senaldi, il vero volto di Salvini "La mia idea è semplice - spiega il primo cittadino a La Stampa. Se assumi questo incarico, rappresenti l'intera comunità. Ognuno deve essere libero di esprimersi e manifestare". Coerentemente, Cuttica pensa lo stesso per il Congresso della Famiglia di Verona, che ha visto la Lega grande sostenitrice: "Non ci sono andato. Sono state dette cose sensate. Ed altre, sinceramente, oltranziste". In attesa di una rinascita economica dopo anni di crisi nera, Alessandria si prepara dunque alla rivoluzione dei diritti civili: "Io non ci vedo niente di strano. Facendo per molti anni il professore di storie dell'arte ho conosciuto gli studenti. So che da un lato si può includere e dall'altro si può restare soli, con il rischio di finire vittime dei bulli. Credo che la mia attenzione a questi temi sia nata a scuola. Da insegnante ne ho viste di tutti i colori". Matteo Salvini, spiega il sindaco, "non l'ho sentito. Ma è una persona che gode di tutto il mio rispetto. Non è certo quel criminale che viene descritto da certi organi di informazione. Poi, ognuno ha le sue convinzioni".

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