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Nicola Zingaretti, rischio fascismo: contrordine compagni, stava scherzando

Davide Locano
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Contrordine compagni. Non c' è nessun rischio fascismo, anzi non parliamone più perché così facciamo solo il gioco di Salvini. Intervenendo alla direzione nazionale del Partito democratico, il segretario Nicola Zingaretti fa retromarcia dopo settimane di striscioni sui balconi e di grida d' allarme sull' onda nera montante. «Le pulsioni di destra ci sono, sono pericolose, ma non dobbiamo fare confusione», dice: «Il fascismo è un' altra cosa, evocarlo significa entrare in una logica dello scontro di piazza che porta solo acqua al mulino di Matteo Salvini». Leggi anche: Renzi pronto a lasciare il Pd Non basta: non solo il ministro dell' Interno non è un nuovo Duce, ma può essere anche fonte d' ispirazione per i dem. Ancora Zingaretti: «Uno degli aspetti più attrattivi di Salvini è quello della chiarezza, della sicurezza. Noi invecediamo l' immagine di un partito assai poco compatto e non perché si discute al nostro interno, che per noi è un bene, ma perché è un arcipelago di ruoli. C' è un gruppo dirigente nazionale appesantito dal rischio di un ritorno di un regime correntizio e non possiamo far finta che questo non rappresenti un problema. Non ce lo possiamo più permettere». Passando dall' Italia all' Europa, il leader Pd conferma la linea dei suoi predecessori: la ricerca di un asse con la Francia per chiedere un po' meno austerità e un po' più investimenti: «Dobbiamo mettere in campo un fronte europeo anche con Macron. Un fronte non solo in chiave anti sovranista, ma per migliorare la vita dei cittadini». (AR.MO.)

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