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Matteo Salvini, far saltare il governo o piegarsi all'Ue? Perché per il leghista è il momento più difficile

Davide Locano
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Il governo italiano va verso lo scontro con l'Europa. Scontro voluto da Matteo Salvini e dalla Lega, che insistono sulla flat tax. Scontro al quale però vogliono sottrarsi Giuseppe Conte, Giovanni Tria e anche il Quirinale. E il M5s? Già, i grillini potrebbero non reggere: questo il timore del Carroccio. Chiaro, insomma, che lo scontro con Bruxelles, per Salvini, sarà una enorme gatta da pelare: il governo dovrebbe essere coeso, compatto, ma semplicemente non lo è. Dunque, sottolinea La Stampa, senza un accordo in Europa e senza il via libera alla flat tax, il ministro dell'Interno dovrebbe aprire una crisi di governo. Ipotesi che però spaventa Salvini, non per il timore delle urne dove passerebbe all'incasso, ma per il timore che alle urne non ci si arrivi. Una crisi al buio, infatti, non porterebbe automaticamente al voto. Dal Colle fino al Parlamento, riflette Salvini, potrebbero plasmare governicchi sostenuti dall'esterno da Pd, Forza Italia e grillini in fuga perché al secondo mandato, dunque assolutamente non intenzionati a mollare la poltrona. "Responsabili cambia-casacca", ipotizza il leghista, spunterebbero anche da sotto i banchi di Camera e Senato. Un grosso dilemma, per Salvini, la cui paura è che, in caso di crisi, un eventuale governicchio possa reggere a lungo. Certo, se nascesse un simile esecutivo, stando all'opposizione, la Lega avrebbe gioco facile a salire ancora in termini di consenso. Ma quando potrebbe passare all'incasso? Quando si potrebbe tornare alle urne? Quel consenso potrebbe reggere nel tempo? Dubbi che assillano Salvini, alle prese con uno dei momenti politicamente più difficili da che è nato il governo gialloverde. Leggi anche: Lega, rivolta di Zaia e Giorgetti: "Matteo, ora basta"

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