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Alberto Bagnai, la sfida all'Europa: "Le sanzioni? Potremmo non pagarle, non ci sono precedenti"

Davide Locano
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Non si nasconde, Alberto Bagnani, in questo momento di battaglia con l'Europa. Il responsabile economico della Lega, intervistato dal Corriere della Sera, fa il punto sulla procedura d'infrazione contro l'Italia, che "ha diversi stadi". Secondo Bagnai, "se ci fossero sanzioni si valuterebbe se pagarle, visto che non ci sono precedenti. Poi c'è la reputazione, ma i mercati rigurgitano di liquidità e c'è fiducia". Dunque, la sfida anche sui mini-bot: "È un'idea di Borghi, non mia. Geniale, perché mette in luce le contraddizioni. Se, come si dice, i mini-Bot mettessero in crisi l'euro, mi preoccuperebbe la fragilità della moneta unica. Comunque sono nel programma di governo", taglia corto. Leggi anche: "Così non si va avanti": Salvini, retroscena sul voto anticipato Interpellato sull'ipotesi di uscire dall'euro, Bagnani spiega che "è un tema non in agenda". Italexit? "In questo momento sarebbe un atto suicida compiere gesti aggressivi come un'uscita unilaterale. E poi non c'è il consnenso del Paese. E io sono per la democrazia". Bagnai non si nasconde neppure quando gli si ricorda che da più parti viene indicato come futuro ministro: "Io sto bene in Senato, dove si può fare molto, ma sono entrato in politica per mettermi a disposizione. Se mi chiamassero a fare altro - Salvini e il premier, con l'avallo del Quirinale - valuterei". E in cima alla lista delle sue priorità ci sarebbe la riforma della governance di Bankitalia, per "renderla meno autoreferenziale" e allinearla agli standard europei.

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