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Toti-Carfagna: "Fi va cambiata, no a fusione con Lega"

AdnKronos
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Roma, 20 giu. (AdnKronos) - "Nessuna fusione con la Lega", Forza Italia "va cambiata entro la fine dell'anno" per riportarla a "una doppia cifra abbondante", quella dei tempi d'oro. Bisogna guardare al centro moderato, "Salvini resta nostro alleato". Lui in classico abito blu scuro, lei in giacca di lino rosa shocking su maglietta bianca. Giovanni Toti e Mara Carfagna sfidano la calura estiva e scelgono piazza Montecitorio alle 17.30 per la prima uscita pubblica da neo coordinatori nazionali di Forza Italia. Improvvisano una conferenza stampa on the road. Sorridono. Stanno attenti a non sovrapporsi e contraddirsi sul futuro del partito. Davanti a tv e taccuini vogliono dare l'immagine dell'unità per provare a risalire la china e dimostrare che "cambiare si può". Il governatore ligure sa che i tempi sono stretti, i malumori interni non sono affatto sopiti, molti ce l'hanno con lui che fino all'altro ieri chiedeva l'azzeramento della classe dirigente: "Abbiamo poco tempo, dobbiamo aprire le frontiere di Forza Italia e conquistare i cuori e le menti di tanti sostenitori e amministratori che hanno scelto strade diverse. Ieri - assicura - è stato fatto un passo avanti, tutti hanno compreso la necessità che questo Paese si apra al nuovo, a un percorso più inclusivo". Toti giura: "Non ho mai parlato di fusione con la Lega, non ne ho mai parlato con Salvini. Siamo e restiamo alleati. Fi deve tornare ad essere la casa, il condominio comune di tutte le sensibilità del centrodestra". Carfagna avverte: "Bisogna costruire un'alleanza più autentica e paritetica con la Lega. Noi al momento siamo piccoli, la nostra ambizione è tornare grandi". Toti si sbilancia: "Forza Italia può tornare alla doppia cifra. Anzi, a una doppia cifra abbondante...". Solo la vicepresidente della Camera cita Silvio Berlusconi ("lo ringrazio per aver aperto una fase nuova e per avermi dato fiducia"), Toti non lo nomina. Alla fine una battuta prima di lasciarsi. Da oggi andate a braccetto'? "Ma certo, sì", assicurano all'unisono. Il governatore aggiunge: "Io volevo già cambiare la carta da parati dell'ufficio di Mara ed ero pronto a darle una mano...".

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