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Sea Watch 3, Matteo Salvini ringrazia Carola Rackete: le cifre-choc dell'ultimo sondaggio sulla Lega

Caterina Spinelli
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Il primo effetto del caso Sea Watch lo ha fotografato ieri il sondaggio settimanale di Swg per il tg La7: la Lega sale al 38% nelle intenzioni di voto, guadagnando in sette giorni lo 0,7%. Il Pd è fermo al 22,6%, il M5S scende al 17,2 (-0,8%), Forza Italia e Fratelli d' Italia rimangono sostanzialmente stabili rispettivamente al 6,5 e al 6,4% (perdono entrambi lo 0,1%). La linea dura, mantenuta da Matteo Salvini durante i 17 giorni passati da quando la Sea Watch ha caricato alcuni migranti vicino alla costa libica fino all' arrivo della nave a Lampedusa, violando i divieti della Guardia di Finanza, è stata evidentemente apprezzata. E il ministro dell' Interno ieri l' ha confermata. «Le parole del Procuratore di Agrigento sono chiarissime: la fuorilegge tedesca merita il carcere», ha detto Salvini, commentando quanto aveva dichiarato poco prima il pm Luigi Patronaggio, secondo cui la comandante della Sea Watch Carola Rackete ha agito «con coscienza e volontà» quando ha schiacciato sulla banchina del porto la motovedetta delle Fiamme Gialle. E non poteva, la "comandante", nemmeno invocare lo stato di necessità, «poiché la Sea Watch aveva ricevuto, nei giorni precedenti, assistenza medica ed era in continuo contatto con le autorità militari per ogni tipo di assistenza». CONTRO PARIGI E BERLINO Poco prima Salvini aveva tuonato: «Dalla giustizia mi aspetto pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani e ha ignorato ripetutamente le nostre leggi. Dagli altri Paesi europei, Germania e Francia in primis, mi aspetto silenzio e rispetto. In ogni caso, siamo comunque pronti ad espellere la ricca fuorilegge tedesca». Il riferimento a tedeschi e francesi è una risposta alle critiche all' operato del governo italiano mosse in questi giorni da Berlino e Parigi. Domenica il capo dello Stato tedesco Frank-Walter Steinmeier aveva detto che «coloro che salvano vite non possono essere considerati dei criminali», mentre Sibeth Ndiaye, portavoce del governo Macron, aveva deprecato «la strategia italiana di rendere isterico il dibattito su argomenti molto dolorosi». Ieri il ministro degli Esteri di Berlino Heiko Maas (socialdemocratico) è tornato alla carica: «Dal nostro punto di vista, il principio dello stato di diritto può portare soltanto al rilascio di Carola. Lo chiarirò di nuovo all' Italia». Maas ha avuto anche un colloquio telefonico con Enzo Moavero Milanesi, nel quale il ministro degli Esteri italiano ha ricordato al suo omologo come la posizione della Rackete sia «al vaglio della magistratura, che in Italia, per previsione costituzionale, è totalmente indipendente dal governo». L'INTERVENTO DEL COLLE Anche Angela Merkel è intervenuta sul tema. Lo ha rivelato Giuseppe Conte, che a Bruxelles ha avuto un colloquio con la cancelliera. «Mi ha chiesto della comandante tedesca», ha detto il premier, che ha ricordato, lui pure, che «in Italia come in Germania il potere esecutivo è distinto da quello giudiziario. Il presidente del Consiglio non può raccomandare ai giudici il comportamento che devono tenere». Conte alla Merkel ha chiesto notizie sull' esecuzione «della pena dei due manager condannati per la Thyssen» (condannati in Italia per il rogo della fabbrica di Torino, vivono da uomini liberi in Germania). Il raffreddarsi del rapporti diplomatici tra Roma e Berlino, proprio mentre si entra nella fase calda delle negoziazioni per le nomine delle istituzioni europee, preoccupa Sergio Mattarella. Da Vienna, dove è in visita, il presidente della Repubblica ha auspicato «un abbassamento generale dei toni per affrontare con serenità e concretezza le questioni». Ma la linea Salvini, almeno sul tema migranti, ha il pieno appoggio di Luigi Di Maio: «Sui migranti non ci dobbiamo lasciar dividere, dobbiamo essere compatti e lavorare sul medio e lungo termine». di Alessandro Giorgiutti

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