Toti: "Tra 10 giorni proposta unitaria"
Forza Italia
Roma, 11 lug. (AdnKronos) - "Ci rivedremo tra dieci giorni" e in "quell'occasione" si dovrà tirare le somme e vedere se "c'è una proposta unitaria" sulle nuove regole di Forza Italia, comprese le primarie. "Se son rose fioriranno...". Lo ha detto Giovanni Toti, coordinatore nazionale azzurro, lasciando la sede di piazza San Lorenzo in Lucina, al termine della prima riunione del 'board' a cinque sulla riforma della democracy interna del partito. Una riforma in 16 punti. Dalle primarie aperte di partito alle Commissioni di garanzia, alla nuova figura del coordinatore politico comunale, provinciale o metropolitano, regionale e nazionale. Questa la proposta presentata oggi da Toti che, al termine dell'incontro , ha ribadito quello che lui definisce un "punto fermo", un paletto irremovibile: "Primarie aperte a tutti, che coinvolgano le forze sociali e politiche di questo Paese: ovvero, liste civiche, associazioni, singoli amministratori, militanti che oggi non ci seguono più". "Certamente tra di noi c'è la piena e diffusa consapevolezza sul momento di estrema difficoltà in cui si trova Forza Italia. Il tema è come tornare ad essere una forza di attrazione politica importante. Tutti abbiamo riconosciuto la malattia e fatto una diagnosi, tuttavia sui metodi di cura c'è ancora molto da lavorare. Oggi c'è un centrodestra molto sbilanciato verso i grandi consensi ottenuti dalla Lega e poi c'è un forte attivismo di Fdi", ha detto Toti al termine del 'tavolo delle regole', spiegando che il Consiglio nazionale previsto il 13 luglio è "stato annullato, perché per quella data non avremmo avuto ancora niente da presentare, né in accordo, né in disaccordo. Non essendoci ancora una proposta unitaria, francamente convocare il Consiglio nella canicola romana non avrebbe avuto senso... Ora ci rivedremo tra una decina di giorni e per quella data dovremo arrivare a una sintesi". Il documento messo a punto dal coordinatore nazionale, a quanto si apprende, spiega le modalità di voto: "Hanno diritto al voto attivo e passivo gli iscritti e tutti coloro i quali, entro la giornata del congresso, hanno sottoscritto la propria 'opzione di voto' attraverso l'accettazione della 'carta dei valori e delle regole', elaborata e condivisa dal 'tavolo delle regole' e confrontata con i rappresentanti delle mozioni partecipanti ai congressi stessi". In particolare, "ai non iscritti - si legge nel testo- è richiesto il pagamento della opzione (2/3/4/5 euro), cifra necessaria alla copertura dei costi organizzativi dei congressi". "Si potranno sottoscrivere le 'opzioni di voto' direttamente ai seggi fino ad un determinato orario (da stabilire) prima della chiusura degli stessi. Non è ammesso in alcun caso il voto per delega". La bozza di documento presentata da Toti prevede in particolare l'azzeramento dei coordinatori regionali e di tutti i dirigenti attuali per ripartire dalla casella zero attraverso la formula delle primarie aperte applicate a tutti i livelli: locali e nazionale: "Gli attuali organi centrali e periferici del movimento vengono sostituti con le Direzioni comunali, provinciali o metropolitane, regionali e nazionali, i cui membri, in numero variabile a seconda della popolazione dell'area di riferimento, comunque dispari, vengono eletti ogni 3-4 anni". Viene poi istituita la "figura del 'Coordinatore politico' comunale, provinciale o metropolitano, regionale e nazionale". In carica 3-4 anni al pari delle Direzioni, "convoca e coordina i lavori della corrispondente Direzione", che "detiene ogni delega politica ed elettorale del movimento per il territorio di propria competenza, all'interno delle linee guida della Direzione Nazionale, dell'Assemblea Nazionale, all'interno dell'indirizzo congressuale". Secondo questo meccanismo, "direzioni e coordinatori vengono eletti dai congressi rispettivamente comunali, provinciali o metropolitani, regionali e nazionali con il metodo delle primarie 'aperte', sulla base delle mozioni presentate collegate alle liste delle candidature". Le "mozioni e le liste possono avere carattere meramente locale, ovvero essere collegate ad una mozione nazionale". Ogni mozione locale o nazionale, poi, sarà composta da "un documento sulla linea politica e sulla programmazione futura, una lista di candidati, in numero corrispondente ai range, identificati per la rappresentanza del territorio che li dovrà esprimere, e il nome del candidato alla carica di coordinatore politico collegato agli stessi". La lista "con cui si presentano i candidati alla Direzione è una 'lista bloccata'". "Alla lista collegata alla mozione vincente -si legge nel testo- verrà attribuito un premio di maggioranza (da stabilire) proporzionale ai voti di lista ottenuti, comunque tale da garantire la maggioranza dei seggi nella corrispondente direzione". Ove nessun candidato raggiunga una percentuale di voti sufficiente a garantire la governabilità della direzione, "nonostante il premio di maggioranza attribuito (numeri da definire), si procederà a un ballottaggio tra i due candidati più votati". Quanto al timing, "alla convocazione del congresso vengono stabiliti i tempi e le modalità per la presentazione delle candidature e delle mozioni". Per "garantire la libertà di accesso al movimento le candidature e le mozioni potranno riguardare anche esponenti di altri soggetti politici purché sottoscrivano la 'carta dei valori e delle regole' e sottoscrivano un'impegnativa circa il rispetto dei risultati congressuali" e la raccolta di firme. Per "le candidature e le mozioni nazionali le adesioni dovranno essere diffuse su almeno un numero da definire di regioni". -All'apertura dei termini per la raccolta firme, spiega la bozza, si insediano le 'Commissioni nazionali e locali di garanzia'. Inizialmente sono composte da tre membri imparziali che non rappresenteranno alcuna mozione. Il loro compito "sarà coordinare la verifica e la correttezza dei documenti di presentazione delle mozioni e delle liste collegate". Al termine della presentazione delle mozioni, le 'Commissioni' "vengono integrate da un membro rappresentante per ogni mozione presentata".Alla chiusura dei seggi le "Commissioni di garanzia eseguono gli scrutini, attribuiscono i seggi e definiscono gli eletti". Fondatore, presidente a vita e garante politico del movimento azzurro. Tre 'titoli' vengono riconosciuti a Silvio Berlusconi in futuro, secondo la bozza. "Il presidente del partito Silvio Berlusconi - si legge nel documento- cui la carta dei valori riconosce il titolo di Fondatore, Presidente a vita e Garante politico del movimento, proclama gli eletti sulla base dei risultati certificati dalle Commissioni". Al Cav, inoltre, sempre in qualità di presidente, viene riservata una quota di candidature pari a un tot per cento nelle liste di Camera e Senato, compresi i collegi uninominali, e nelle liste per le elezioni europee", un altro tot gli spetterà nelle liste per le regionali. Non solo all'ex premier "è riservata" pure "una quota di candidature pari al X% nelle liste di Camera e Senato". In "merito alle amministrative", Berlusconi avrà la "facoltà di esprimere un parere non vincolante sulle candidature alla carica di sindaco relative ai Comuni sopra i 15.000 abitanti". E ancora: "al presidente del partito, che di diritto partecipa a tutti gli organismi con diritto di voto, spetta la convocazione e la presidenza dell'Assemblea Nazionale, formata dai coordinatori nazionali, regionali e provinciali, i membri delle direzioni nazionali e regionali, i parlamentari nazionali ed europei, i consiglieri regionali e i sindaci dei comuni con oltre 15mila abitanti". L'Assemblea Nazionale viene convocata, tra un congresso e l'altro, per la definizione delle "linee strategiche di politica nazionale, ove necessario". Mentre le "direzioni politiche sono convocate dal corrispondente coordinatore".