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Matteo Salvini "sotto botta", Luigi Di Maio lancia il siluro M5s: "Perché la Lega non farà cadere il governo"

Giulio Bucchi
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Il caso Savoini-Russia porta a Matteo Salvini non solo una vagonata di paginate (scomode) di giornali, ma pure le pugnalate di Luigi Di Maio. "Troppe bugie, troppe giravolte: questa storia mi ricorda quella di Arata. Anche in quel caso Salvini diceva di non conoscerlo, poi uscì che aveva collaborato alla stesura del programma della Lega e il figlio lavorava con Giorgetti".  Leggi anche: "Un inciampo grave". Pagnoncelli, primo sondaggio sul caso rubli: mazzata per Salvini Il Messaggero riporta lo sfogo del leader del M5s alla festa grillina di Lerici, una bordata contro l'alleato. La difficoltà di Salvini, però, fa contento Di Maio aggrappato più che mai al governo. Il vicepremier confida che il collega, tentato dallo strappo in queste settimane, preoccupato dal montare dell'inchiesta preferisca restare cautamente al governo. "Se Matteo lo facesse cadere adesso - assicura Di Maio ai suoi -, sarebbe un'ammissione di colpa sul caso Russia. Faccia pure". I leghisti, afferma sprezzante, urlano, urlano, ma tanto rimangono al governo. È Salvini a stare attento alle finestra del 20 luglio perché, una volta chiusa, potrà dire alla vecchia guardia che ormai non c'è più niente da fare e dunque si va avanti". E la convinzione, tra i vertici 5 Stelle, è che Salvini nonostante le rassicurazioni e le ironie sui social stavolta sia "sotto botta". 

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