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Matteo Salvini e i fondi russi, sospetto Lega. "Ricordate il 20 giugno?", avvertimento dopo il viaggio in Usa

Giulio Bucchi
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Nella Lega il responsabile del "caso-rubli" ha un nome e cognome, e non è quello di Gianluca Savoini. Semmai, scrive il Messaggero in un suo retroscena, gli uomini di Matteo Salvini pensano che la trappola sia stata orchestrata dai servizi segreti americani, "irritati per i rapporti forti tra la Lega e il Cremlino". Un avvertimento che ne ha fatto venire in mente un altro, sospetto: "lo scorso 20 giugno, due giorni dopo il ritorno di Salvini dal viaggio a Washington, uscì un rapporto molto duro di Mike Pompeo, segretario di Stato americano, sulla lotta al traffico di immigrati". Quel dossier portò Roma a essere "declassata a livello 2" e irritò profondamente Salvini. Forse era solo l'antipasto di un piatto ancora più indigesto.  Leggi anche: La vera ragione del viaggio a Washignton. Salvini, il retroscena

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