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Pierferdinando Casini smaschera Di Maio e Pd: "Usano l'inchiesta sui fondi russi per far cadere Salvini"

Giulio Bucchi
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"Continuiamo pedissequamente a sfasciare le istituzioni, utilizzando impropriamente le commissioni d'inchiesta che diventano succursale impropria della campagna elettorale". Il senatore Pier Ferdinando Casini, in un'intervista al Corriere della Sera, ammette di essere "saltato sulla seggiola" quando ha letto che il Pd aveva chiesto l'istituzione di una commissione d'inchiesta sull'affaire Metropol-Lega, seguito dal M5s che intendeva allargare l'indagine parlamentare al finanziamento dei partiti. Leggi anche: "Vedrete cosa farà ora Salvini". Casini e lo scandalo russo, un inquietante scenario Casini, tra l'altro, è stato il presidente (contestato dai grillini) della commissione d'inchiesta sulle banche, "ritenendo di avere gli strumenti per svolgere con moderazione quel compito, ma prima non avevo votato per la sua istituzione", spiega. E poi si chiede: "Sulle banche abbiamo fatto una cosa intelligente a spostare in una sede istituzionale il regolamento di conti tra renziani e non renziani? Credo che sia stata una grossa stupidaggine, creando problemi al sistema creditizio. Ma oggi vedo che stiamo percorrendo lo stesso sentiero. Il Pd ha sbagliato sulle banche e sbaglia oggi su Matteo Salvini". L'errore del M5S, secondo Casini, "è ancora più grande" perché "non avendo la forza di aprire una crisi di governo, cercano un regolamento di conti con l'alleato della Lega". Chiedere che Salvini riferisca in Parlamento, invece, "è sacrosanto", conclude l'ex democristiano.

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