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Lega-5Stelle, aria di crisi?

AdnKronos
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Roma, 18 lug. (AdnKronos) - Giorni di fuoco per l'allenza giallo-verde. Dopo la discussione creata dal Decreto Sicurezza Bis, le strade di Lega e Movimento Cinque Stelle si dividono ancora una volta, ora in Europa. Il vicepremier Matteo Salvini non ha preso bene il voto che il partito di Luigi Di Maio ha dato a Ursula Von Der Leyencome Presidente della Commissione Europea e lo ha accusato con un tweet di "governare col Pd". Il leader del Carroccio, all'uscita dall'incontro del Consiglio dell'Unione Europea a Helsinki, dichiara: "Le teorie di Di Maio qua in Finlandia arrivano lontano, noi abbiamo preso atto della svolta storica di Di Maio, con Renzi, Macron e Berlusconi, non so se gli italiani siano contenti del vecchio che ritorna, noi vogliamo lavorare ma il no quotidiano non aiuta"."Un giorno è Di Maio, un giorno è Conte, un giorno Fico, noi andiamo avanti sui fatti, lascio a Di Maio i suoi sfoghi", dice Salvini: "Governare con chi ti insulta è strano, per un anno è stato positivo". Interrogato sulla possibilità di voto a settembre, Salvini risponde: "La finestra elettorale è sempre aperta, guardate questo bel cielo". Poi sulla possibilità che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte convochi le parti sociali assicura: "Io andrò, certo, le parti sociali le abbiamo già ascoltate, fa bene a riconvocarle, più idee utili per il paese arrivano meglio è". Poi aggiunge: "Mi piace l'idea di aver riaperto il fronte". "L'intervista di Conte di oggi dove parlava di tradimenti non l'ho apprezzata". Sull'accusa di aver danneggiato l'Italia risponde: "Gli auguro di essere fortunati a Conte e Di Maio, non vedo la Merkel e Macron che fanno interesse italiano". Salvini risponde poi nalle voci che lo vorrebbero in riavvicinamento con Berlusconi: "Non ho nostalgia per il passato, ringrazio Berlusconi e Putin che confermano il fatto che non abbiamo preso soldi dalla Russia, io guardo al futuro, ma se il presente è costellato di no e insulti è difficile lavorare così". "Mancanza di fiducia, anche personale, io mi sono fidato per mesi e mesi". Conclude Salvini, rispondendo a una domanda sullo stato dei rapporti al governo. "Ricucire? Tutto è possibile, io speravo che dopo il 26 maggio si frenassero le polemiche". "Noi siamo gli ultimi ad essere attaccati alla poltrona, se ci dovessimo rendere conto che non si riesce a lavorare perché l'autonomia è ferma, le infrastrutture sono ferme, la riforma della giustizia, la flat tax... o le cose si fanno o non mi costringe il medico a fare il ministro". LA REPLICA - Non tarda ad arrivare la risposta del ministro del Lavoro, in riunione con i suoi fedelissimi a Palazzo Chigi. “Il governo per noi va avanti - dice Di Maio - perché siamo responsabili e leali, ma da quello che vedo la Lega vuole tornare con Berlusconi e se è così lo dica chiaramente, lo dica agli italiani. Dica la verità a chi gli ha dato il voto”. Lo scontro si è originato da una serie di tweet che il ministro dell'Interno ha indirizzato contro il suo alleato a 5 Stelle dopo il voto in Commissione europea. L'accusa quella di aver tradito il voto degli italiani, accordandosi con i leader europei e indirettamente anche con il Pd. "5Stelle e PD? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles - ha scritto Salvini sul social - Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza..." La reazione di Di Maio è stata altrettanto accesa. In una diretta Facebook, il vicepremier ha accusato la Lega di creare volontariamente un clima di tensione per distogliere l'attenzione da Moscopoli. "Sono un po' stufo - queste le sue parole - Se la Lega vuol far cadere il governo lo dica chiaramente. Se non vuole più che questo governo vada avanti se ne prenda la responsabilità". Sul voto alla Presidente della Commissione Ue si è difeso: "Il presidente Conte, prima di dare l'ok, ha chiamato sia me che Salvini, e per quanto non fossimo entusiasti sapevamo che quella era una posizione utile all'Italia perché ci avrebbe permesso di avere un portafoglio importante per aiutare le proprie imprese". "Poi cosa è successo? - concludeva - loro perché hanno detto no? Perché a un certo punto la Presidente della Commissione non ha più garantito che potesse essere un leghista a prendere la poltrona di commissario Ue. E così hanno deciso di non votare".

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