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Giuseppe Conte, il sì alla Tav per chiudere la finestra sul voto anticipato

Cristina Agostini
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Non è stata casuale la scelta di Giuseppe Conte sulla Tav. Il premier, 24 ore prima dell'intervento in Senato sul caso Russia dice sì a Matteo Salvini sulla realizzazione della Torino-Lione segnando un'altra vittoria del leader della Lega e la sconfitta del Movimento 5 stelle che pur di non perdere le sue poltrone è pronto a rinnegare il suo cavallo di battaglia. Ma appunto, quella del premier, rivela un retroscena de Il Giornale, è stata una decisione pensata. Conte ha voluto così blindare Salvini ed evitare la rottura e una crisi di governo alla vigilia dei due passaggi cruciali dell'esecutivo prima della pausa estiva, il Russiagate e l'autonomia. Una scelta condizionata anche dal timore di Luigi Di Maio che questa volta il vicepremier del Carroccio volesse davvero far saltare tutto.  Leggi anche:  Tav, Conte dice sì a Salvini: "Non farla costerebbe di più". Si mette male per Toninelli Scavallati i prossimi due giorni si può davvero affermare che la finestra elettorale autunnale è definitivamente chiusa. Quindi il governo andrà avanti. Così si vocifera a Palazzo Chigi e al Viminale nonostante nelle ultime ore i rapporti siano stati complicati da una serie di informazioni che Conte ha preteso di avere da Salvini per preparare l'intervento di oggi in Senato. 

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