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"Avanti con nostra battaglia"

AdnKronos
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(AdnKronos) - "Lo abbiamo sempre detto che non abbiamo governi amici e quello che è successo ieri è un'ulteriore dimostrazione". Così all'Adnkronos Lele Rizzo, uno dei leader del Movimento No Tav, all'indomani del sì di Giuseppe Conte all'opera. "Le parole del premier sono un atto politico molto chiaro che va verso le braccia di Salvini per tenere in piedi il governo e salvare la faccia ai 5 Stelle perché sappiamo che se si va in Parlamento tutti voteranno a favore, eccetto i Cinque Stelle che potranno dire di aver fatto il possibile. Tutto questo per noi è inaccettabile". "Per quanto riguarda il Movimento - aggiunge - per ora non cambia nulla, continuiamo sulla nostra strada convinti di riuscire a fermare l'opera e di non essere minoranza nel Paese, dunque proseguiremo con la nostra battaglia in tutte le sue forme". "E sabato, la passeggiata al cantiere nell'ambito del festival dell'Alta Felicità sarà l'occasione per portare più persone possibili al cantiere per far vedere loro di cosa stiamo parlando", conclude Rizzo. Il premier Conte "dimostra di non conoscere la determinazione dei No Tav", si legge in un post di area No Tav secondo cui "non sa quanto costerebbe, non lo sa nessuno ma sa perfettamente che il debito pubblico aumenterebbe". E ancora "sa che creerà un problema di ordine pubblico" e "sa che la Torino-Lyon non serve a nulla". "Conosce perfettamente il rapporto costi/benefici" prosegue il messaggio, "ha ben chiaro che perderà tanti voti e rispetto politico ma dimostra di non conoscere la determinazione dei No Tav", conclude il post. Avanti "con la nostra lotta popolare per fermare quest'opera inutile ed imposta. Lo faremo come abbiamo sempre fatto mettendoci di traverso quando serve e portando le nostre ragioni in ogni luogo di questo Paese che siamo convinti stia con noi", fa sapere ancora il Movimento No Tav determinato a non mollare. "Dimostreremo fin da subito la nostra vitalità con il festival Alta Felicità che prenderà il via giovedì - si legge in un comunicato diffuso sul web - portando migliaia di notav nella nostra Valle, e che porteremo tutti insieme a vedere il cantiere sabato pomeriggio". "Fermarlo è possibile, fermarlo tocca a noi!", è l'impegno. All'indomani del sì del premier Conte al Tav, non si placa neanche l'ira dei 5 Stelle che insistono: deve decidere il Parlamento. A ribadire la posizione dei grillini questa mattina il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: "Il Movimento 5 Stelle ha sempre detto che la Tav non va fatta. Nel contratto di governo è prevista una rivisitazione dell'opera. Deciderà il Parlamento e M5S dirà no". 'Si vedrà in Parlamento quali sono le priorità delle altre forze politiche, se vogliono fare un favore ai francesi" , ha poi aggiunto Bonafede, ricordando che "l'opera era già stata decisa da precedenti governi" e che "si deve tenere conto degli accordi che sono stati fatti con la Francia". "Siamo nati dicendo che il Tav non si sarebbe dovuto fare". Lo ha detto Nicola Morra, esponente pentastellato e presidente della Commissione antimafia, in una diretta Fb, sottolineando che "quel Tav in Val di Susa è pura follia". Morra ha sottolineato che presto "mi rivedrete con la cravatta no Tav". Ora come ora, ha spiegato ieri il presidente del Consiglio durante una diretta Facebook, bloccare il Tav costerebbe più che completarla. Ci tiene a precisare che di non aver cambiato idea rispetto al 7 marzo scorso, quando, "con la trasparenza che contraddistingue il mio operato ho illustrato la mia posizione" dicendo "che se fossi chiamato oggi a valutare l'avvio" del Tav "lo indirizzerei in modo diverso, tenterei quindi di impiegare in modo più utile e funzionale, nell'interesse del nostro paese, le relative risorse finanziarie". "Nel frattempo però - ha continuato - sono intervenuti dei fatti nuovi, elementi di cui dobbiamo tener conto nella risposta che dovremo dare venerdì per evitare la perdita dei finanziamenti europei". Tra i fatti nuovi snocciolati dal presidente del Consiglio, il fatto che "l'Europa si è detta disponibile ad aumentare il finanziamento della tratta transfrontraliera dal 40 al 55%, e questo ridurrebbe lo stanziamento dei fondi che l'Italia deve destinare, con un notevole risparmio". Mentre il vicepremier Matteo Salvini incassava la nuova vittoria ("La Tav si fa, come giusto e come chiesto dalla Lega. Peccato per il tempo perso"), gli alleati di governo, a partire da Luigi Di Maio, dimostravano tutto il loro dissenso di fronte a "un'opera dannosa". "Sarà il Parlamento a dover decidere se è più importante la tratta Torino-Lione, cioè se è più importante fare un regalo ai francesi e a Macron, piuttosto che realizzare, ad esempio, l'alta velocità verso Matera, capitale europea della cultura, o la Napoli-Bari", ha aggiunto. Gli attacchi più duri sono stati quelli sul blog delle Stelle, il portale che ha raccolto l'eredità del primo blog di Grillo: è qui che gli attivisti si sono scagliati duramente contro la decisione del premier Conte di andare avanti con la Tav, con accuse rivolte soprattutto al Movimento, accusato di aver tradito le istanze grilline. I 'vaffa' piovono, in ricordo del Movimento della prima ora. "Di solito non sono volgare, ma ora mi viene proprio spontaneo un bel 'Ma vaffa!'...", si legge in uno dei tanti commenti. "Se date il benestare alla più stupida opera del secolo(alla pari del salasso del Mose ed ai costosi progetti per il lo stretto di Messina) che è il TAV siete finiti", scrive Paolo, mentre 'Scartabagat' lancia un'alternativa: "Non rimane che sperare in un m5s originale magari a guida Dibattista". "Siete ridicoli... traditori", fra gli altri, chiosa 'Randa'.

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