Matteo Salvini, crisi di governo in gran segreto: poi, il via libera a Luca Morisi
Tam-tam, voci impazzite, crisi o non crisi, la Lega che ritira i ministri, rimpasto, Giuseppe Conte si dimette e invece no, forse il governo si salva, no crolla tutto. Questo, in estrema sintesi, quanto accaduto ieri, giovedì 8 agosto, nella convulsa giornata che, in serata, è sfociata nella crisi di governo, aperta seppur non a livello formale dalla nota diffusa da Matteo Salvini intorno alle 20. Il caos, totale. Nelle redazioni dei quotidiani così come tra le sacre stanze della politica. Ma non solo: neppure i leghisti, riportano diversi retroscena, delle reali intenzioni del loro leader sapevano nulla. Per esempio su La Stampa si legge che non era stata convocata la segreteria della Lega in via Bellerio, né erano stati informati ministri e capigruppo. Secondo il quotidiano torinese, l'unico a sapere delle mosse di Salvini era Giancarlo Giorgetti, informato mentre si trovava in vacanza in montagna. I colonnelli, certo, avevano capito che la svolta era imminente: a Milano Marittima, ai fedelissimi, Salvini aveva chiesto di non prendere impegni ad agosto, "non allontanatevi dall'Italia". Insomma, una decisione maturata in gran segreto. A svelarla a tutta Italia, intorno alle 20, Luca Morisi, il grande capo della comunicazione salviniana: "No poltrone e rimpasti, no governi tecnici! La parola torna agli italiani". Leggi anche: Crisi di governo, in un video i 14 mesi difficili dei gialloverdi