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Vittorio Feltri: "Ecco perché Sergio Mattarella può ignorare il popolo"

Maria Pezzi
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La politica italiana è sempre stata pasticciata e i pasticcioni hanno regnato dalla fondazione della Repubblica. Quindi quello che sta succedendo in Italia non deve sorprendere: Roma è un teatro di porcherie oggi come ieri e l' altro ieri. Rassegniamoci e vediamo di ragionare secondo la mentalità di chi è specialista in gabole di ogni genere. Colui che è maggiormente dotato di inventiva è Beppe Grillo, il quale ha detto che prima di tornare a votare bisogna cambiare l' Italia. Ma non ha specificato come e chi potrebbe compiere un programma così ambizioso. Non certo lui né Di Maio e neppure altri pentastellati che in un anno sono riusciti soltanto a dissipare un patrimonio di consensi enorme, senza modificare di una virgola la realtà del Paese. Al comico conviene tacere, per non contribuire ad aumentare il casino. La verità è più squallida di come noi della stampa la presentiamo. Grillini, ex comunisti, perfino berlusconiani sono impegnati a schivare il rischio delle elezioni anticipate che ne decreterebbero il fallimento, contrapposto al successo garantito dei leghisti. Non lo dico io, però lo annunciano i sondaggi che non sono da buttare via. Per approfondire leggi anche: Sergio Mattarella, inquietante silenzio dal Colle I parlamentari di 5 Stelle sono consapevoli di essere alla frutta e tentano in ogni modo di cristallizzare la situazione, pur modificandola a proprio favore. Così: associarsi con i dem e costituire una maggioranza diversa dall' attuale eppure capace di tenere in vita un governo alternativo a quello dominato da Salvini. Determinante sarà il ruolo di Mattarella cui spetta il diritto di decidere se sciogliere le Camere oppure se tentare una soluzione della crisi costruendo una nuova coalizione che escluda Alberto da Giussano, il partito più gradito dai cittadini. Succedesse ciò, saremmo di fronte a una scelta antidemocratica o, meglio, antipopolare e tuttavia non scorretta sul piano della regolarità costituzionale. Quindi non ci resta che attendere le delibere del Quirinale. Il Capitano ha già compreso dove sono situate le insidie. Sarà in grado di scansarle? Ce lo auguriamo. Però occhio ai pasticcioni e a chi vive per imbrogliare le carte, che sono già abbastanza imbrogliate. La prossima settimana avremo le idee più chiare, pur convinti che a pensare male è difficile sbagliare. di Vittorio Feltri

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