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Matteo Salvini, la mossa estrema per sfiduciare il governo: via sette ministri della Lega

Caterina Spinelli
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Matteo Salvini è a un passo dal ritirare i sette ministri della Lega. Questa la mossa estrema del leader leghista per accelerare il voto di sfiducia su Giuseppe Conte e boicottare la pericolosa trattativa tra dem e grillini. "È una battaglia contro il tempo", confida in queste ore il leader. "È la partita della vita - fa sapere Repubblica -. A Berlusconi e Meloni proporrò un accordo per una nuova alleanza". Salvini vuole andare in fretta e furia alle urne e prendersi quell'Italia che gli spetta secondo i risultati dei sondaggi. "Vorrei votare il 13 ottobre - confida sotto un ombrellone a Taormina - nello stesso giorno in cui si vota in Polonia". Leggi anche: Giuseppe Conte, l'ultima buffonata per ricandidare i ministri grillini Anche il premier, da parte sua, cerca di reagire alle intenzioni della Lega e così lavora per arrivare a un voto parlamentare sulla mozione di sfiducia non prima del 21 o 22 agosto. Non esclude neanche di raccogliere almeno una "non sfiducia" da parte del Pd, restando dunque ancora in sella. Nonostante sia stato avvertito del rischio di un eventuale ritiro anticipato dei sette ministri della Lega, Conte giura che non modificherà i suoi piani: "Parlamentarizzeremo comunque la crisi", fa sapere. Precedenti simili ma non analoghi confermano - secondo il quotidiano di Verdelli - che le dimissioni di alcuni ministri non provocano necessariamente una sfiducia dell'esecutivo, quanto invece sperato da Salvini. 

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