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Fi 'studia' le mosse di Salvini

Governo

AdnKronos
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Roma, 14 ago. (AdnKronos) - Cresce il 'partito del non voto' per arginare la voglia di urne di Matteo Salvini. Come sempre capita nei momenti di grande incertezza politica legati a una crisi di governo, c'è chi lavora sotto traccia per dar vita a una maggioranza alternativa, che eviti lo scioglimento anticipato di una legislatura. Anche perché ancora non è chiara fino in fondo la strategia delle alleanze che il leader della Lega vuole mettere in campo. Chi ora crede alla prospettiva di un 'esecutivo di scopo' si fa forte dei numeri di ieri al Senato, che hanno certificato la sconfitta di Salvini in Aula, e la nascita di un nuovo schieramento, M5S-Pd. Nonostante il centrodestra abbia votato in modo compatto, al Senato, anche dentro Forza Italia c'è forte preoccupazione per il futuro incerto. A dispetto della linea ufficiale che sposa la 'voglia matta' di Salvini di correre al voto, si parla di molti parlamentari spaventati dall'idea di andare subito alle elezioni e dal rischio di essere 'cannibalizzati' dal Carroccio, sempre più attratti dalle sirene di un governo di legislatura. Non a caso, ieri gli azzurri hanno messo in chiaro che non sono disponibili a rinunciare al proprio simbolo (e alle proprie liste) alle elezioni. Eventualità che avrebbe potuto scatenare un 'tana libera tutti' in casa forzista. Tra le manovra di questi giorni, in particolare, si parla di un gruppo di senatori azzurri, una decina (anche se c'è chi scommette che sarebbero oltre 20) in contatto con i renziani e ben disposti a sostenere un governo di scopo. Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi di Fi, non crede affatto alla 'voglia di responsabili' e dice all'Adnkronos: "Non ho avuto notizie che Annibale abbia violato le Alpi, non ho ricevuto twitter di lanci di missili da parte della Corea del Nord verso l'Italia. Altro che responsabili, è da irresponsabili disegnare uno scenario di Italia in guerra soltanto per sparare qualche colpo a tradimento verso gli elettori". A dimostrazione delle tensioni all'interno del partito di Berlusconi, ieri, alla riunione del gruppo di palazzo Madama prima del voto in aula sul calendario della crisi, praticamente tutti avrebbero espresso la loro contrarietà al voto anticipato, anche se con sfumature diverse, convinti che alla fine un "governo ci sarà, piaccia o meno a Salvini" e che il 'Capitano' "rischia di bruciarsi, restando con il cerino in mano". Anche radio Montecitorio riporta grandi manovre, soprattutto al centro, per arrivare a un "governo che eviti le urne" (un Conte bis o un esecutivo con un premier 'neutro' alla Cottarelli), e nello stesso tempo approvi una manovra economica, che sia credibile, specialmente davanti agli occhi dell'Ue. La voce su 'truppe di responsabili' pronte ad arruolarsi sarebbe arrivata a Silvio Berlusconi. Il Cav, raccontano, è certo che, in caso di elezioni a ottobre, per tornare a palazzo Chigi serva un centrodestra unito, ma sa anche che (come da tempo lo mette in guardia Gianni Letta) della Lega non ci si può fidare fino in fondo e Forza Italia non può restare alla mercè di Salvini e aspettare che il 'Capitano' decida di prendere o meno in coalizione gli azzurri. "Non possiamo allearci con il Pd, un Nazareno bis ci condannerebbe all'estinzione, ma non possiamo nemmeno aspettare Salvini e fare quel che gli fa comodo...", dice a mezza bocca un big azzurro.

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