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Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, primo contatto telefonico. Il premier Pd-M5s: tre nomi da brividi

Giulio Bucchi
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Facile "mandare a casa" Matteo Salvini, il duro per Pd e M5s arriva ora. Approfittato della crisi aperta da Matteo Salvini con eccessiva leggerezza, i dem iniziano ufficialmente la trattativa con i grillni per il governo "dell'inciucio". Come riportato dalla Stampa, il segretario Nicola Zingaretti e il capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio si sono già sentiti telefonicamente nel giorno delle dimissioni ufficiali di Giuseppe Conte, per discutere sugli assetti della nuova maggioranza e, dettaglio non secondario, di chi sarà il nuovo premier. Nei 5 Stelle c'è la tentazione di chiedere un Conte-bis, ma sulla "discontinuità" (nomi, prima di programmi) i dem sono stati molto chiari. Si deve cambiare. Dai 5 Stelle smentiscono che sia stato Di Maio a telefonare al leader dem, sottolineando come siano false le frasi a lui attribuite e come invece sia il Movimento a registrare "numerosi sollecitazioni da più parti". Come dire: ci cercano loro.  Leggi anche: "Sappiamo già cosa non farà". Feltri, terribile sospetto su Mattarella L'idea resta quella di fare un governo "di legislatura", che possa durare ben più della manciata di mesi necessaria a firmare la manovra e sterilizzare l'aumento dell'Iva (termini temporali fissati, con parole sibilline, dal grande burattinaio Matteo Renzi nel suo discorso al Senato). Ecco perché serviranno nomi pesanti, politici e di garanzia al tempo stesso. Le carte sul tavolo? Roberto Fico, il grillino più vicino alla sinistra. Il magistrato Raffaele Cantone (il premier preferito da Marco Travaglio), e un "tecnico" come Enrico Giovannini, ex presidente Istat che certo non dispiacerebbe né al presidente Sergio Mattarella né ai mercati.

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