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Giorgia Meloni sul dietrofront di Salvini: "Spero lo stia facendo solo per minare l'asse con tra M5s e Pd"

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Caterina Spinelli
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Mentre gli altri partiti si spaccano, tentano inciuci o imbarazzanti retromarce, il suo resta compatto, non cede ad accordi di Palazzo e porta avanti una linea coerente. È la forza della leader di Fratelli d' Italia Giorgia Meloni, che vede crescere i consensi nei sondaggi, e, in una fase in cui altri credono di dominare la scena, è più che mai protagonista grazie a una battaglia chiara: la richiesta di tornare subito alle urne. Onorevole Meloni, quante firme ha raccolto la petizione di Fdi per il voto? «Abbiamo raccolto 50mila firme in poche ore, un risultato oltre ogni attesa. C' è un sentimento evidente favorevole alle elezioni, nonostante il terrorismo psicologico che il mainstream sta facendo contro le urne». Intanto Pd e 5Stelle trattano per un governo. Quante possibilità ci sono che venga alla luce? «Non so se si formerà, il protagonismo degli attori in campo non è un elemento secondario. Di sicuro, se nascesse, sarebbe una roba oscena: metterebbe insieme tutti coloro che, se si tornasse a votare, verrebbero mandati a casa, quelli che gli italiani non vogliono al governo e di cui non condividono le politiche. La democrazia rappresentativa dovrebbe prevedere un Parlamento e un governo che riflettano gli interessi della popolazione. E invece 5Stelle e Pd si metterebbero d' accordo contro la volontà dei cittadini solo per garantirsi la poltrona. A quanti obiettano che la Costituzione garantisce la possibilità di formare una maggioranza alternativa, vorrei ricordare che la stessa Costituzione, all' articolo 1, tra i principi fondamentali della Repubblica, dichiara che la sovranità appartiene al popolo e non prevede che il Palazzo si asserragli per non essere mandato a casa. Sono schifata in particolare dai 5 Stelle che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e invece sono diventati il tonno che non vuole uscire dalla scatola. Credo che la loro crisi sia irreversibile». Perché un governo simile sarebbe una iattura per l' Italia? «Almeno per tre ragioni: trasformerebbe l' Italia nel campo profughi d' Europa, favorendo un' immigrazione a non finire; applicherebbe la patrimoniale, aumentando le tasse che invece devono essere abbattute; sarebbe asservito agli interessi franco-tedeschi e agevolerebbe le politiche predatorie di Francia e Germania nei nostri confronti». Consideriamo l' altro scenario, la nascita di un governo gialloverde bis. In quel caso l' asse sovranista sarebbe incrinato? «Non credo sia uno scenario realistico. Confido che Salvini lasci le porte aperte a Di Maio solo per minare l' accordo 5 Stelle-Pd e portare poi l' Italia alle urne. Se facesse nascere un nuovo esecutivo coi grillini, per lui sarebbe una drammatica sconfitta». Ha sentito Salvini in questi giorni? «Ci siamo messaggiati, ma non ritengo di doverlo convincere. È giusto che ciascuno faccia le proprie scelte con la massima libertà. Ho però visto qualche dichiarazione avventata di altri esponenti della Lega, secondo cui, in caso di elezioni, Fdi dovrà adeguarsi al programma del Carroccio. Consiglierei prudenza, perché sarebbe facile rispondere che finora si sono adeguati soprattutto loro, ma al programma dei 5 Stelle». Secondo un sondaggio de Il Sole 24 Ore pubblicato ieri, durante la crisi di governo Fdi è cresciuta fino all' 8,3%. C' è stato un travaso di voti dalla Lega? E in caso di elezioni, a che risultato puntate? «Noi puntiamo alla doppia cifra. Come ho già avuto modo di dire, è più difficile arrivare al 5 che al 10%. Una volta superata ogni soglia di sbarramento, gli italiani non hanno più paura di disperdere il voto. Inoltre, per quanto ci riguarda, credo paghi la coerenza: per indole non sono una persona buona per tutte le stagioni, e non riesco a essere convincente se una cosa non mi convince. Dalla coerenza derivano scelte chiare: noi, a differenza di tutte le altre forze politiche, ci siamo presentati alle consultazioni con una sola opzione, il voto, senza ipotizzare trattative e giravolte. Quanto al travaso, aspetterei le elezioni, i sondaggi non sono troppo attendibili. Di sicuro nella nostra crescita recuperiamo voti trasversalmente da vari mondi, anche da Fi e dall' astensione. E finché quei consensi rimangono nel campo sovranista, è una buona notizia». Se si tornasse al voto, sareste alleati solo con Salvini? Nessuno spazio a un centrodestra con Forza Italia? «Ci alleeremmo sicuramente con la Lega, anche perché insieme abbiamo già la maggioranza. Tutto il resto non va dato per scontato. Io più volte ho chiesto agli azzurri una posizione di chiarezza. Ma quando leggo la forzista Rossi dire che, in pratica, i sovranisti sono il male assoluto, mi convinco che ci sono spinte in Forza Italia più attente a distanziarla dalla destra che dalla sinistra». A settembre ci sarà l' appuntamento di Atreju con lo slogan "Sfida alle Stelle". Sarà anche una sfida ai 5 Stelle? «Certo, infatti il sottotitolo è "L' Italia che pensa in grande". Alla decrescita felice vogliamo opporre una crescita felice, un Paese all' altezza della propria storia, non più depresso ma in grado di sognare un nuovo miracolo italiano». Due giorni fa il brigatista Raimondo Etro ha attaccato lei e i suoi cari con frasi vergognose su Fb. Come mai stavolta ha deciso di querelare? «Perché mi sono stufata che gente che non vale niente si permetta di offendere la mia famiglia e la mia maternità. Ciò che mi ha colpito è il silenzio assordante delle donne di sinistra. A parte Roberta Pinotti, nessuna ha ritenuto di indignarsi». di Gianluca Veneziani

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