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Carlo Calenda lascia il Pd. Messaggio durissimo a Nicola Zingaretti: "Con i 5S si rinuncia alle nostre idee"

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Cristina Agostini
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L'aveva detto e lo ha fatto. Carlo Calenda ha lasciato il Partito democratico: "Sarò coerente, dal primo giorno in cui mi sono iscritto al Pd ho detto che non sarei rimasto se ci fosse stato un accordo con i 5 stelle", spiega l'europarlamentare, ormai ex dem, a Circo Massimo su Radio Capital. "Uno può fare accordi con chi ha idee diverse ma non con chi ha valori diversi. Ma il Pd si rende conto che i 5 stelle sottoporranno l'intesa alla piattaforma Rousseau? Noi dobbiamo rimanere appesi al voto di una piattaforma privata che abbiamo sempre considerato un'aberrazione della democrazia? Recuperiamo la schiena dritta, perché dobbiamo correre sbavanti dietro ai 5 stelle?". Leggi anche: "L'accordo Pd-M5s si fa ma c'è un grosso problema". Cosa sa Cacciari sulla "vittoria definitiva di Salvini" Calenda annuncia quindi la creazione di un nuovo partito: "Lavorerò per costruire una casa per chi non si sente rappresentato da questo rapporto con i 5 stelle che nasce male. Quando il Pd avrà di nuovo voglia di combattere spero di ritrovare alcune persone sulla strada. Credo che la politica italiana abbia fallito perché non ha mai dimostrato di essere coerente. Io non ho intenzione di fare lo stesso errore". Per questo insiste sul ritorno al voto: "In democrazia funziona così, recuperi il consenso, tiri fuori delle idee. Il centrosinistra deve fare una riflessione culturale, oggi questo manca. Trovare un posto al governo non è fare politica, è autopreservarsi". Infine su Matteo Renzi e la ventilata scissione: "Non è nel suo dna, non l'ha mai voluta fare, vuole tenere sotto scacco il Pd, delegittimare Zingaretti e ripresentarsi alle elezioni".

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