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Matteo Salvini dopo il voto su Rousseau: "Scappate, ma durate poco. Mai col Pd"

Davide Locano
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L'inciucio è servito: il voto su Rousseau ha scelto il patto M5s-Pd con percentuali bulgare. Matteo Salvini passa all'opposizione dopo aver aperto la crisi di governo alla fine di luglio. In quei giorni, immediatamente, parlò dell'inciucio tra grillini e democratici che, puntualmente, si è concretizzato. E subito dopo la chiusura del voto su Rousseau, dopo aver annunciato una diretta live su Facebook, sempre sul social il leader della Lega ha scritto: "Il governo delle poltrone dura poco, non possono scappare dal voto per sempre. A testa alta, pronti a difendere gli italiani e a tornare a vincere! Onore e dignità valgono più di 100 ministeri, mai col Pd", ha tuonato.  Leggi anche: Giordano punge la sinistra sul "Salvini fascista" Il voto su Rousseau, ha attaccato, non dice nulla, "sarebbe stato più serio chiedere a sessanta milioni di italiani che non a 60mila elettori dei 5 stelle". "Noi come Lega siamo orgogliosi di restare fuori da questo mercato delle vacche", ha detto in diretta: "La Lega ha dato al mondo una lezione di dignità" mentre "ora vedo Maria Elena Boschi e Matteo Renzi spartirsi le poltrone". Poi si è rivolto agli ex alleati di governo: "Non vi invidio, avete un fegato che io non ho a fare un governo con Renzi e la Boldrini", che fino a poco tempo fa "gli facevano schifo". In ogni caso "sarà il governo degli orrori, dei perdenti e dei poltronari, uniti solo dal collante dell'odio verso la Lega", ha sottolineato il leader della Lega: "Riaprono i porti e i confini".  Una sola autocritica: "Avevo sottovalutato la fame di poltrone del Pd e del Movimento 5 Stelle. Meglio ingenui che altro. Spartitevi i ministeri, qua trovate gente che non molla. La Lega è pronta da ieri a lavorare un'ora in più al giorno per difendere gli italiani", ha assicurato. Infine la stoccata a Luigi Di Maio: "Il partito nato per combattere la casta diventa più casta della casta. Sentivo Di Maio poverino, per essere un presunto vincitore non mi sembra avesse il viso o il fisico del vincitore".

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