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Vittorio Feltri attacca Luigi Di Maio: "Un ministro degli Esteri da scompisciarsi, come me ne sbarazzerei"

Davide Locano
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Nel giorno del giuramento del governo M5s-Pd al Quirinale, Vittorio Feltri dice la sua in un intervento a L'aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlino su La7. La bocciatura per il nascente esecutivo è totale: "Non ha un programma, non lo ho visto. Temo la tassa sulla prima casa, temo la patrimoniale. Con questo governo - sottolinea il direttore di Libero - continuerà a vigere la teoria della sinistra, ovvero tassare chi lavora per dare soldi a chi non lavora. E così aumenterà la disoccupazione: non mi pare una visione democristiana", afferma Feltri riferendosi a chi, in studio, sosteneva che questo fosse un esecutivo simil-Dc. Leggi anche: Vittorio Feltri contro la sinistra: "Perché sono stupidi" Poi il direttore sposta il mirino su Luigi Di Maio e apre il fuoco: "Ci divertiremo, la storia di Di Maio è esaltante. Agli Esteri? Io lo avrei mandato all'estero, così ce lo toglievamo dalle scatole". La Merlino gli fa notare che "deve fare esperienza", e Feltri replica tranchant: "Deve andare a scuola, non fare esperienza. Credo che con un signore come lui che non conosce la geografia e che sostiene che Matera sia in Campania ci sarà da scompisciarsi dalle risate". Dunque una staffilata contro Francesco Boccia, ministro all'Autonomia: "Si è bocciato da solo. Questo è un governo contro il Nord, tutta l'immondizia del Sud infatti viene mandata al Nord. Siamo in mano a un gruppo di dilettanti, bravi soltanto a fare il loro meschino e modesto interesse", conclude Feltri.

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