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Paolo Gentiloni, indiscrezione da Bruxelles: "Commissario Ue agli Affari economici". Italia, cappio al collo

Giulio Bucchi
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Da Bruxelles una indiscrezione che sa di ufficialità: Paolo Gentiloni sarà il prossimo commissario Ue agli Affari economici e monetari. Salvo colpi di scena dell'ultim'ora, dunque, la poltrona che è stata del socialista francese Pierre Moscovici finirà al presidente del Pd ed ex premier, candidato italiano alla Commissione dopo la crisi e il cambio di maggioranza che ha fatto naufragare le speranze del leghista Giancarlo Giorgetti.  Leggi anche: "Come se Salvini mettesse la Boldrini all'immigrazione". Durigon brutale su Gentiloni all'Ue Che in Commissione non ci sarebbe andato un "sovranista", anche se molto moderato e annacquato, lo si era capito da un pezzo, forse anche quando il governo gialloverde era ancora in piedi. Con la nascita dell'asse Pd-M5s era iniziato a girare il nome di Gentiloni, molto apprezzato negli ambienti europei che contano. Schierato quasi "militarmente" con la linea imposta dal blocco Ppe-Pse, fin dai tempi di Palazzo Chigi, Gentiloni all'Economia (e non a Commercio e Concorrenza, come ipotizzato fino a qualche giorno fa) rappresenta di fatto il "cappio al collo" per l'Italia: garanzia di misure "morbide" da parte di Bruxelles, e magari di qualche sconticino sul deficit e debito. Rassicurerà i mercati e chi crede in questa Unione europea. Ma la speranza di riforme vere (non parliamo di rivoluzioni, ovviamente) muore sul nascere. Altro che misure di rottura, di elettro-choc. La prova? La benedizione del falco rigorista tedesco Gunther Oettinger: "Gentiloni all'Economia? Ha competenza". E tanti saluti a chi sognava una svolta, rischiosa ma necessaria.

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