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Pd, Elena Bonetti vuole la cittadinanza per i migranti: "Un errore non approvare la legge sullo ius culturae"

Caterina Spinelli
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"Un errore non approvare la legge sullo ius culturae nella scorsa legislatura". Esordisce così il neo ministro per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti, sull'Avvenire. A pochi giorni dalla sua nomina, la piddina ha già annunciato di voler concedere la cittadinanza "in automatico" per i bambini stranieri che abbiano concluso almeno un ciclo scolastico. "Educare e formare nelle nostre scuole ragazzi nati e cresciuti in Italia ai quali di fatto non riconosciamo la cittadinanza è come allenare una squadra e poi lasciarne metà in panchina. Ci perdiamo tutti", afferma. Leggi anche: Tremonti a Libero: "Di immigrazione la sinistra non ne capisce nulla" Per la proposta di sinistra si prevede che il minore straniero nato in Italia o arrivato entro i 12 anni di età dopo aver frequentato cinque anni di scuola o 3/4 anni di formazione professionale "acquista la cittadinanza italiana". Solo per le elementari poi è richiesta la promozione finale, per le scuole superiori è sufficiente la frequenza. A dimostrare la propria contrarietà è il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri di Forza Italia. "La legge sulla cittadinanza in Italia è già molto generosa- sostiene il senatore azzurro- Se lo ius culturae è un modo elegante per impacchettare una cittadinanza facile noi ci opporremo fermamente". Sul fronte dell'accoglienza ha cambiato parere Giuseppe Conte: che ora sembra avere tutte le intenzioni di inginocchiarsi ai voleri dell'Ue. 

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