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Silvio Berlusconi spolpato da Giorgia Meloni, il caso del neo-coordinatore in Emilia Romagna

Caterina Spinelli
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Matteo Salvini e Giorgia Meloni spolpano sempre più il partito di Silvio Berlusconi. A "infierire" particolarmente è Fratelli d'Italia, che in alcune zone cancella rapidamente quel che resta del forzismo. Quello che succede in Emilia è emblematico: qui - come ricorda Italia Oggi - FI aveva una buona base elettorale e rappresentava l'alternativa centrista alla tradizionale egemonia della sinistra. Ora le cose sono cambiate. Il Cav pur di trovarsi un coordinatore regionale è dovuto andare a cercarlo a Brescia. Il motivo? Quasi tutta la sua dirigenza è finita in casa FdI. Il fuggi fuggi dei due consiglieri ha provocato la scomparsa degli azzurri dal consiglio comunale di Bologna. In parlamento, invece, l'unico deputato bolognese è passato con la Meloni, mentre rimane al senato Anna Maria Bernini. "Gli anni dell'ex coordinatore regionale hanno lasciato morti e feriti nel nostro partito in tutta la regione a causa di sue scelte scellerate nelle quali nomine, incarichi e responsabilità venivano affidati a soggetti inadeguati e privi di consenso personale - sintetizza la difficile situazione Alberto Ancarani, romagnolo, forzista e consigliere comunale a Ravenna - purché fedelissimi alla sua linea e a quella della sua segretaria vice coordinatrice tuttofare che era il vero coordinatore regionale". Leggi anche: Carfagna e la cena che agita Forza Italia: ecco il vero piano Un'osservazione fatta - evidentemente - anche da Lorenzo Rizzo, modenese, animatore di Azione universitaria e dei giovani Fi, che ha ben pensato di passare a FdI: "Insieme a me entrano in FdI una ventina di amici: alcuni membri del coordinamento di Fi Giovani e altri eletti negli organi accademici. In questo periodo in cui gli ideali vengono svenduti per una poltrona, abbiamo sentito l'esigenza di dover prendere una posizione netta". Per salvare il salvabile, Berlusconi, come rivela ancora il quotidiano, ha mandato Adriano Paroli. Quello che gli ex colleghi del leader azzurro gli rimproverano, è sempre lo stesso errore: avrebbe dovuto rinnovare il partito e invece non l'ha fatto. 

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