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Massimo D'Alema e Davide Casaleggio, il retroscena che spiega come è nato il governo Pd-M5s

Giulio Bucchi
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Una insospettabile rete dietro l'inciucio Pd-M5s. Sarebbe stato Massimo D'Alema a mettere in contatto Davide Casaleggio con Nicola Zingaretti, dando il "La" al ribaltone anti-Salvini. A sostenerlo, in un retroscena dettagliatissimo, è Ilario Lombardo su La Stampa, riferendo di "contatti" tra l'ex premier e il figlio del fondatore del Movimento, forse addirittura di una cena. Accade tutto tra agosto e settembre, ma a leggere i nomi dei protagonisti viene il dubbio che il piano in realtà possa essere aver preso forma già qualche tempo addietro.  Casaleggio e D'Alema sono soltanto l'iceberg di un network composito fatto di politici, imprenditori, una Onlus attiva con i migranti e soprattutto di interessi comuni. Il frutto finale di questa manovra, non casuale, è Roberto Speranza (uomo di Baffino, come lui in LeU) ministro della Salute dopo che D'Alema aveva provato a mettere le mani sull'Ambiente (Beppe Grillo ha imposto la conferma di Costa). Il suo vice è invece il senatore M5s Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Sanità. Coincidenza vuole, ricorda la Stampa, che Sileri sia molto vicino a un imprenditore, Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi group, azienda di Roma con sede a Tirana, in Albania, nata per dare tutela ai medici specializzandi e ora attiva nel settore tech con grandi interessi sulla blockchain, il sistema di sicurezza delle transazioni informatiche su cui anche la Casaleggio Associati lavora da tempo. Tortorella, insiste Lombardo, è anche grande amico di D'Alema, di cui ha visitato l'azienda vinicola in Umbria.  Leggi anche: Zingaretti e Casaleggio, la telefonata che ha cambiato la storia. Così Salvini è rimasto fregato A unirli è anche l'università Link, maltese, la cui sede romana è stata fondata dall'ex ministro Dc Enzo Scotti, centro di formazione di tanti ministri e sottosegretari grillini. Alla Link insegna anche D'Alema (Relazioni internazionali) e un giorno partecipa alla presentazione, all'ateneo, di un libro di Tortorella. In platea ci sono anche Michela De Biase (consigliera regionale Pd e moglie di Dario Franceschini, oggi ministro giallorosso) e il senatore Sileri. Tutti questi nomi, la butta lì la Stampa, "ritornano anche nella onlus Sanità di Frontiera", associazione che si occupa di promuovere la difesa della salute di "soggetti vulnerabili e discriminati, quali minori, donne e migranti" e di cui D'Alema è diventato presidente da qualche giorno. "Tra i partner c'è anche Consulcesi Group, Tortorella fa parte del consiglio direttivo. Ne era membro anche la De Biase mentre Sileri ci è entrato da ex componente del comitato scientifico". In questo quadro, il fatto che il premier Giuseppe Conte abbia partecipato alla festa di Articolo 1 di D'Alema stupisce, sì, ma molto meno di quanto dovrebbe.

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