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Silvio Berlusconi: "Il Ppe apra a Renzi". Interviene Tajani: "Soltanto un lapsus"

Caterina Spinelli
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Piccolo "lapsus". Così lo ha chiamato Antonio Tajani. Ma le parole di Silvio Berlusconi, a Bruxelles per l'audizione di Paolo Gentiloni (neo commissario Affari economici), sono state chiarissime: "Ascolteremo gli altri, vedremo anche come si svilupperanno le politiche europee. Per quanto riguarda la grande famiglia della democrazia e della libertà di cui siamo parte integrante, il Ppe, noi pensiamo che debba cambiare alleanze andando ad allearsi con i liberali, con i democratici, con i Verdi e, perché no, con il partito di Matteo Renzi in Italia e con quello di Orban in Ungheria. Ma di Orban vogliamo che sia la sua presenza sia completa e senza limiti nel Ppe". Leggi anche: Berlusconi perde pezzi. Renata Polverini si auto-sospende E ancora: "Siamo molto in sintonia con le posizioni della Cdu bavarese e io sto lavorando anche in questa direzione". Una frase che ha generato immediatamente allarmismi. A intervenire per sistemare la questione, l'europarlamentare forzista che ha subito messo le mani avanti: "Per quanto riguarda le parole che Berlusconi ha detto, a margine dell'audizione di Gentiloni, sulle alleanze del Ppe, c'è stato un lapsus, diciamo così". Berlusconi intendeva dire che, "dopo le dichiarazioni di (Giancarlo) Giorgetti bisogna avviare un percorso di confronto con la Lega, se la Lega vuole avvicinarsi. È stato chiarito, è stato un lapsus". Un lapsus però che non passa inosservato soprattutto dopo la battuta del deputato di Italia Viva, che "scherzosamente" diceva: "Per fare un gruppo unico con Forza Italia aspettiamo ancora un po'".

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