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Maria Elena Boschi, la telefonata di Dario Franceschini: asse Pd-Conte per fermare Matteo Renzi

Davide Locano
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Il governo ha un grosso problema: Matteo Renzi. E la sua Italia Viva, dove ben presto potrebbero confluire nuovi esponenti del Pd, pare che siano addirittura dieci. Il gruppo renziano insomma potrebbe farsi sempre più cospicuo e, in parallelo, l'esecutivo sarebbe sempre più debole. "Renzi è a caccia di visibilità e noi dobbiamo ignorarlo, non inseguirlo - afferma Nicola Zingaretti a porte chiuse, con lo stato maggiore del Pd riunito -. Se stiamo al merito e non raccogliamo le polemiche si sgonfierà da solo", ha aggiunto secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Leggi anche: Boschi attacca Salvini e strizza l'occhio a Forza Italia Ma la preoccupazione resta. Tanto che il Pd fa asse con Giuseppe Conte per cercare di limitare l'azione del fu rottamatore. Si ragiona anche su un incontro tra il premier e Renzi, ma per ora nulla di concreto. E nelle ultime ore un contatto diretto tra il presidente del Consiglio e il leader di IV non c'è stato. A cercare di placare un poco le acque, dunque, ci ha provato Dario Franceschini, con una telefonata a Maria Elena Boschi, capogruppo del partito di Renzi. Movimenti, contatti, tele che dimostrano quanto la maggioranza sia fragilissima: oltre alle mosse di Renzi, il russiagate e la bufera sugli F-35 che ha ricompattato il centrodestra. Ma non solo. A preoccupare Conte anche l'intesa sempre tra Renzi e Luigi Di Maio, il capo politico M5s che non ha mai nascosto di non vedere di buon occhio il govero: i due, si apprende, hanno iniziato a confrontarsi telefonicamente con una certa continuità. Scenario esplosivo, insomma. E il fatto che Franceschini cerchi una mediazione sentendo la Boschi, la più fedelissima tra i fedelissimi renziani, la dice lunga su quanto la tensione sia ai livelli di guardia.

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