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Giuseppe Conte, la prova regina: "Ha preparato gli incontri lui tra gli americani e gli 007 italiani"

Giulio Bucchi
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Non solo sapeva tutto, Giuseppe Conte, ma "preparò" gli incontri tra gli 007 italiani e il ministro della Giustizia americano William Barr. È Fiorenza Sarzanini, sul Corriere della Sera, a fornire la "prova regina" sul coinvolgimento del premier nella tappa "italiana" del Russiagate che lo trascinerà davanti al Copasir per riferire ai parlamentari su questa complicata trama internazionale.   Leggi anche: "Cosa c'è dietro l'appoggio di Trump a Conte". Ora si capisce tutto Il Corsera parla di "almeno due riunioni preparatorie a Palazzo Chigi" convocate dal premier con il direttore del Dis Gennaro Vecchione e i responsabili delle due Agenzie, Luciano Carta per l'Aise e Mario Parente per l'Aisi. Conte avrebbe dettato la linea da tenere sul Russiagate, con l'autorizzazione per Vecchione a indagare per conto di Barr sul professore della romana Link University Joseph Mifsud, sospettato di essere una spia (se degli Usa o della Russia, non è ancora chiaro) e uomo-chiave nel caso delle mail compromettenti di Hillary Clinton in mano ai russi. In Commissione di controllo dei servizi Matteo Salvini, che probabilmente strapperà la presidenza, si prepara a sparare a zero contro Conte. Ma la partita è anche nella maggioranza, visto che il caso Russiagate si lega inquietantemente con il via libera all'acquisto dei caccia militari F-35 a cui si oppone il Movimento 5 Stelle. "Dopo che avrà parlato al Copasir - fanno sapere al Corsera fonti di Palazzo Chigi -, Conte si occuperà personalmente di un chiarimento interno". 

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