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Matteo Renzi: "Giuseppe Conte sempre irritato, anche a tu per tu". Il retroscena

Cristina Agostini
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Non vuole staccare la spina al governo e Matteo Renzi lo dice chiaramente: "Basta con questa storia che io vorrei fare fuori Giuseppe Conte tra sei mesi. È una cavolata. Io adesso non farò la guerra al premier, ma ai micro-balzelli e alle complicazioni che sono tante previste da questo governo per le partite Iva". Insomma, con Conte discuterà nel merito dei temi che gli stanno a cuore. Semmai è il premier a essere irritato, scrive Maria Teresa Meli in un retroscena sul Corriere della Sera: "Come sapete bene - racconta ai fedelissimi - il Partito democratico non voleva che il premier fosse Conte e sono stato io a sminare la situazione. Per tutta risposta il presidente del Consiglio è sempre aggressivo e irritato con me, non solo nelle sue dichiarazioni pubbliche, ma anche quando parliamo a tu per tu al telefono. E il Pd, che ha dei problemi di consenso esterno dopo la nascita di questo governo, cerca di accollarmi una colpa che non ho. Io invece penso che il governo debba andare avanti fino al 2023". Leggi anche: Voltafaccia e bombardamento su Conte: clamoroso Di Maio, il governo salta sulla manovra Del resto, far cadere il governo ora non conviene al leader di Italia viva: "Magari più in là, tra un anno e mezzo o più, dopo che abbiamo costruito un rapporto più saldo con Luigi Di Maio, che è arrabbiatissimo con Conte, potremmo fare questa operazione", mormorano i renziani.   Quindi, si lascia andare a una battuta: "Mai avrei pensato di arrivare a dire che Di Maio è meglio di Conte". Poi smorza le polemiche sul Pd: "Dobbiamo produrre fatti, non attardarci in beghe".  

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