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Laura Ravetto, immigrati: "Lampedusa è al collasso per colpa della sinistra buonista"

Cristina Agostini
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Lampedusa è un paradiso rovinato dalla Sinistra. La politica finto-buonista dei porti spalancati ha trasformato l' isola in un magazzino di essere umani, con tutto ciò che ne consegue. Esageriamo? Niente affatto. Come altro definire un centro di raccolta, in gergo tecnico "hotspot", che sulla carta dovrebbe ospitare 94 migranti - già molti, troppi - e in cui invece ne sono stipati 320? Mentre Matteo Salvini sedeva al Viminale, la situazione, pur complicata, era rientrata nei livelli di guardia. Ora siamo punto e a capo. Lampedusa conta 6.500 abitanti, gente accogliente che si è sempre fatta in quattro per aiutare i richiedenti asilo, chi con cibo, chi con vestiti puliti e giocattoli per i bambini. I governi delle anime belle che si sono succeduti negli ultimi anni ne hanno approfittato. Lampedusa è diventata l' emblema del fallimento dei progressisti, con la dissennata complicità dell'Unione Europea. «La mia prima preoccupazione», dice a Libero il deputato di Forza Italia Laura Ravetto, per due giorni in visita sull' isola col Comitato parlamentare Schengen, «è stata quella di sapere quanti minori c' erano: 15, secondo gli operatori della struttura. Tra questi, e l' ho vista coi miei occhi, una bambina di 4 settimane e altre piccolissime. A quel punto ho domandato dove fosse la sezione dedicata ai bimbi: mi hanno spiegato che è ancora inagibile a causa di un incendio doloso appiccato da alcuni immigrati». Da quel rogo è passato un anno e mezzo. «Vi pare possibile che non sia ancora stato ripristinato lo spazio? Gli operatori mi hanno spiegato che è colpa delle lungaggini burocratiche, e questa cosa mi fa saltare i nervi. Ho presentato un' interrogazione parlamentare al ministro dell' Interno», continua Ravetto. «O risolvono subito la situazione e viene riportato il numero degli ospiti alla normalità, o proporrò la chiusura dell' hotspot, prima di tutto a tutela degli immigrati: ho visto mamme e figli costretti a passare le giornate in una stanzetta angusta e piuttosto sporca, è inaccettabile». Leggi anche: Carola Rackete, omaggio da vergogna. Ha speronato i finanzieri? Così l'Italia si umilia da sola RIMPATRI A RILENTO Gran parte dei migranti presenti a Lampedusa sono tunisini, seguono pachistani e bengalesi. «Ma scusate», sbotta la Ravetto, «con la Tunisia abbiamo stipulato accordi per i rimpatri, e lo stesso ha fatto anche l' Europa! Oltretutto l' Italia ha anche firmato accordi commerciali con la Tunisia per favorirne lo sviluppo interno: parliamo di gente che non scappa da nessuna guerra, ci stanno prendendo in giro. Di Maio, il ministro degli Esteri, non ha nulla da dire? Le Forze dell' ordine, che svolgono un grande lavoro, mi hanno detto che proprio i tunisini sono i primi a presentare la domanda di richiesta d' asilo. È chiaro che sono ben informati sulle procedure: sanno perfettamente che la domanda verrà rigettata, ma facendo ricorso riescono a rimanere qui un paio d' anni». Ravetto ha depositato pure una proposta di legge per il ripristino della commissione d' indagine sugli hotspot, i centri d' accoglienza e di rimpatrio: «L' avevamo creata nella scorsa legislatura. Aveva poteri equivalenti alla magistratura e poteva indagare sullo stato delle strutture e su come venivano spesi i soldi. È poi urgente che l' Europa cambi drasticamente l' approccio: si deve passare dal porto sicuro più vicino, al porto più sicuro e basta, altrimenti continueranno ad arrivare tutti in Italia». Intanto a Lampedusa l' hotspot scoppia, c' è il rischio di nuove rivolte e il numero delle forze dell' ordine è insufficiente. Alla Sinistra va bene così. di Alessandro Gonzato

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