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Matteo Renzi, la pugnalata dell'amico Dario Nardella: "Il Pd deve cambiare nome e sfidare Italia Viva"

Giulio Bucchi
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Il Pd deve cambiare nome e sfidare Matteo Renzi. Firmato Dario Nardella, sindaco di Firenze, amico storico e "delfino politico" dello scissionista nuovo leader di Italia Viva. "Bene fa Nicola Zingaretti a chiedere lealtà alla maggioranza: non può essere solo il Pd a mostrare responsabilità di governo - spiega Nardella in una intervista a Repubblica -. Allo stesso tempo però non possiamo alzarci tutte le mattine e chiederci cosa fa Renzi: il Pd riprenda un'iniziativa politica forte parlando all'area più riformista del Paese e sfidando pure Renzi sui temi. La nostra ambizione deve essere un nuovo protagonismo, non la sopravvivenza". Leggi anche: "Crede di essere intelligente, ma...". Cacciari bombarda Renzi a Otto e mezzo Secondo Nardella occorre "un congresso straordinario su temi e idee. Per rifondarci, ritrovare identità e Dna, rilanciarci. Fin dal nome: lo ripropongo, perché non ci chiamiamo Democratici?". Il primo cittadino di Firenze esorta il Pd ad uscire "dall'angolo" perché "è come imprigionato nella dinamica governo-Renzi-Salvini. I due Mattei cercano visibilità provando a oscurare i rispettivi alleati. Italia Viva tira fuori le tasse? Noi rilanciamo su una vera riforma fiscale". Per il sindaco fiorentino "Italia Viva sbaglia ad attaccare il Pd, come ha fatto sulle tasse", ma "nei dem sbaglia chi demonizza Renzi, che può essere un alleato utile per parlare ai moderati: dobbiamo smettere di becchettarci a vicenda. Renzi e Zingaretti si parlino direttamente". E Zingaretti? "Non lo voglio attaccare, lo voglio spronare. Ha il merito di essere una persona inclusiva ed equilibrata, ma serve più intraprendenza. Anche coi nostri alleati. Non possiamo perderci dietro al correntismo sterile e autoreferenziale, basta tattica". 

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