Claudio Cerasa sul voto in Umbria: perché è un test per l'operazione Mario Draghi
Domani, domenica 27 ottobre, le elezioni regionali in Umbria saranno sotto la lente d'ingrandimento nazionale perché, a seconda dell'esito, potrebbero avere un impatto sulla maggioranza di governo. È questo in estrema sintesi il pensiero (condiviso da molti) di Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, che nell'editoriale di sabato 26 ottobre analizza la presenza di Giuseppe Conte alla chiusura della campagna elettorale di M5s e Pd, ufficialmente e per la prima volta in coalizione a un appuntamento elettorale. "Bisogna guardarli tutti quei quindici minuti in cui il premier si rende conto di come l'alleanza costruita fuori dal perimetro di governo dal Pd e dal M5s sia diventata un test più per lui che per i partiti che oggi lo sostengono. [...] Il presidente del Consiglio - scrive Cerasa - è lì che si rende improvvisamente conto di un fatto politicamente rilevante: da questo momento in poi ogni appuntamento elettorale che metterà insieme i principali azionisti di governo verrà inevitabilmente trasformato in un referendum sul governo Conte". Leggi anche: Giancarlo Giorgetti, la previsione: "Governo tecnico e Draghi premier. A febbraio..." Di conseguenza, un risultato positivo dell'alleanza giallorossa in Umbria darebbe al premier "la possibilità di dimostrare la popolarità del suo governo - continua il direttore de Il Foglio -, viceversa un risultato negativo amplificherà la narrazione del governo finito e darà agli amici-nemici del premier la possibilità di dimostrare una tesi di questo tipo: la legislatura non si tocca, ma per rafforzare il governo occorre ripensare al più presto una combinazione diversa". In questo senso, l'assenza di Matteo Renzi dal palco di Narni è "qualcosa che va ben al di là della non presenza del partito dell'ex premier all'interno della competizione elettorale e rientra in quella che l'ex rottamatore, in privato, definisce 'operazione Mario Draghi'. Il nome di Draghi - conclude Cerasa - è solo evocativo (forse) di un modello alternativo a quello di Conte".