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Di Maio, alleanza con il Pd obbligata. Chi è l'uomo che dovrà salvargli la poltrona nel M5s

Caterina Spinelli
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Luigi Di Maio oramai di capo politico ha ben poco. Dei suoi continui "niente più alleanze con il Pd alle Regionali" non si interessa più nessuno, nemmeno all'interno del Movimento. E forse non ci crede nemmeno lui. I grillini, infatti, non intendono rinunciare a un altro tentativo civico pure in Calabria. D'altronde il destino sembra già essere tracciato e una sconfitta in solitaria o una in compagnia non cambia molto. "Il progetto che avevamo dieci anni fa non può più andare bene, dobbiamo costruire una nuova fase decennale, caricarci sulle spalle il simbolo del Movimento" dice lo stesso Di Maio all'assemblea dei senatori 5Stelle. Leggi anche: Senaldi, la congiura con cui faranno fuori Di Maio A scendere in campo nella regione del Sud è l'imprenditore Pippo Callipo: "Sono ancora aperto al confronto con la Calabria sana, non di certo con la partitocrazia che ha rovinato questa regione" ammette in un aut aut che suona praticamente così: se si fa un progetto civico, senza simboli di partito, ci sono. Una mossa che mette immediatamente all'angolo il capo politico pentastellato, che si era detto (prima dell'Umbria) d'accordo a patti civici nelle diverse Regionali. Se si rimangiasse la parola, per lui sarebbero guai seri: il Movimento non perdona. 

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