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Matteo Salvini gode, regionali in Calabria il 26 gennaio. Election day con l'Emilia, Conte, Pd e M5s travolti?

Giulio Bucchi
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Una slavina su Pd e M5s chiamata "election day". Il 26 gennaio è la data scelta dal governatore uscente Mario Oliverio, democratico, per le elezioni regionali in Calabria. Data cruciale, perché coincide con il voto in Emilia Romagna. Di fatto, un assist a Matteo Salvini e alla Lega visto che più il voto da locale diventa nazionale e più sentono la vittoria vicina. E una vittoria doppia sarebbe la spallata fatale e definitiva al governo di Giuseppe Conte. Leggi anche: "Se ci vanno loro, Salvini vince di sicuro". Marcello Sorgi, la profezia sull'Emilia Il sospetto, peraltro, è che l'assist non sia così "involontario" dal momento che Oliverio è in rotta totale con il Pd, che in Calabria vuole spianare la strada a un candidato grillino per cementare l'alleanza giallorossa alle urne. Oliverio non ci sta e punta invece alla ricandidatura, in solitario, con un appoggio trasversale in tutto il centrosinistra che potrebbe togliere voti fondamentali a dem e 5 Stelle.  "Non sono per utilizzare il mio vantaggio, come se si trattasse di giocare una partita a scacchi - ha assicurato il diretto interessato riguardo la data del voto -. Dal primo momento ho detto che non avrei fatto e non farò questa scelta sulla base di accorgimenti tattici, ma sulla base di una valutazione che deve consentire a tutti di preparare bene la competizione elettorale. Non appartiene alla mia cultura il gioco tattico sulla pelle di un territorio". Parole che non rassicurano il Nazareno, anche perché Oliverio tira dritto per la sua strada: "Se il commissario del Pd intende avanzare una candidatura meno divisiva, una candidatura che abbia più forza per aggregare una coalizione ancora più larga e plurale tiri fuori il nome".

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