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Stefano Bonaccini come Renzi, ora lancia l'Opa agli elettori leghisti: "Votatemi alle Regionali"

Caterina Spinelli
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Stefano Bonaccini guarda al di là del proprio naso e si appella anche ai leghisti per la riconferma alla guida dell'Emilia-Romagna. L'attuale governatore si dice intenzionato a costruire "una coalizione di centrosinistra molto ampia, con il coinvolgimento diretto di tante personalità e forze civiche". Eppure durante la presentazione dei sindaci che lo sosterranno, Bonaccini era solo. Forse la foto flop Zingaretti-Conte-Di Maio in Umbria è stata un monito visti i risultati dal quale il candidato si vuole ben tenere alla larga. Come dargli torto. "L'Emilia Romagna - afferma in un'intervista al Giorno - è una regione molto importante e non può essere strumentalizzata per cose che nulla hanno a che fare col nostro territorio. I miei concittadini si stanno rendendo conto di questo bluff". Più chiaro di così? E poi l'Opa alla Renzi maniera: "Chiederò un voto per il buongoverno dell'Emilia Romagna anche agli elettori della Lega: in tutti i sondaggi anche gli elettori di destra riconoscono che qui si vive meglio e le cose funzionano meglio che altrove, esprimendo peraltro un giudizio positivo sull'operato della Regione". Leggi anche: Lucia Borgonzoni lascia allibita la Panella: "Pizzini dai dipendenti del Comune" Per Bonaccini è del tutto naturale che "un cittadino possa votare in modo differente per le politiche e per le regionali", così come accadde mesi fa, quando - a detta sua - molti elettori che hanno votato Lega alle europee hanno invece votato per i loro sindaci alle comunali, facendoli vincere in oltre il 70% dei casi. Ma il governatore non dimentica neppure gli alleati di governo. Proprio a loro rivolge un invito: "Ho invitato apertamente i Cinque Stelle ad un confronto programmatico. Su alcuni temi importanti, da ultimo questo sul plastic free, stiamo registrando convergenze". Non la pensa evidentemente allo stesso modo Luigi Di Maio che pare più irremovibile che mai sulla "non corsa" in Emilia. Comunque vada, sondaggi alla mano, per i Cinque Stelle sarebbe un suicidio. 

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