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Bruno Vespa e il parallelismo: "Renzi come uno scorpione punge la rana Conte, ma con cautela"

Caterina Spinelli
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Le diatribe interne al governo ricordano il racconto dello scorpione e della rana. È questo il parallelismo che Bruno Vespa trova nei rapporti tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte: "Lo scorpione non sapeva nuotare e chiese alla rana di portarlo al di là del fiume. Fossi matta, rispose lei: tu mi pungi e mi fai morire. Tranquilla, rispose lo scorpione: se lo facessi annegherei anch'io. La rana si convinse, ma a metà del guado lo scorpione la punse. Perché l'hai fatto? chiese la rana. È il mio istinto, rispose l'omicida-suicida". Leggi anche: Giuseppe Conte, Vespa e l'episodio che spiega tutto: "Il vertice? Come Prodi" E così l'ex premier sa benissimo che se punge la rana Conte annegherà anche lui. "Eppure - prosegue Vespa sul Giorno - l'istinto anche ieri, nella sua convention 'Shock' ha punto il governo, seppure in modo non letale". Il leader di Italia Viva ha infatti disertato la tre giorni organizzata da Nicola Zingaretti a Bologna per dar vita a una tutta sua a Torino. D'altronde Renzi non riesce proprio a rimanere in disparte. Qui l'ex piddino ha tenuto un discorso più simile a Silvio Berlusconi che ai suoi colleghi nella chiara illusione "di poter sostituire Conte con un altro premier senza interrompere la legislatura". Una mossa difficile per Vespa perché Sergio Mattarella non si presterà di certo al gioco, con il rischio che Salvini dia vita a una vera rivoluzione. Quindi a Renzi, che certamente non vanta enormi consensi, non gli tocca fare altro che "pungere la rana, ma con molta cautela" per evitare di finire anche lui a fondo. Una sensazione già provata in passato.

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