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Di Maio contro Renzi e Zingaretti: "Lo Ius culturae non è in programma, così come lo sblocca-cantieri di Iv"

Caterina Spinelli
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Luigi Di Maio solo contro tutti. Il capo politico dei Cinque Stelle in pochi giorni riesce a fare piazza pulita attorno a sé. Non è una novità che i rapporti con Giuseppe Conte si limitano agli obblighi istituzionali, così come non sono nuovi certi malumori nei confronti degli alleati giallo-rossi. Proprio su questi ultimi Di Maio, in un'intervista al Corriere, ha sparato a zero. Primo bersaglio è stato Nicola Zingaretti e la sua proposta rispolverata, lo Ius culturae: "Per le strade la gente non mi ferma per chiedermi lo ius soli. Mi chiede lavoro, meno tasse, liste di attesa negli ospedali più veloci. L'Italia non è un prodotto da campagna elettorale. Milioni di famiglie aspettano risposte" liquida la proposta della cittadinanza accelerata per gli stranieri per poi essere ancora più chiaro: "È un tema che non è mai entrato nel programma di governo, né entrerà ora".  Leggi anche: Renzi, bomba nella maggioranza, intesa M5s-Lega. Conte può saltare Ma il leader pentastellato riserba qualche cartuccia anche per il rottamatore doc: "Qualcuno - non fa nomi, ma è palese si tratti di Matteo Renzi - ha voglia di apparire. L'emendamento proposto dal capo di Italia Viva? Cos'è, facciamo uno sblocca-cantieri ogni tre mesi? Pensiamo ad attuare quello già approvato ad aprile, poi analizzeremo le nuove proposte, se ci sono. Ma pensiamo ai fatti concreti, non agli annunci. È un po' come quando la Lega diceva che avrebbe fatto la flat tax: poi hanno capito di aver sbagliato i conti e se la sono data a gambe levate lasciando il Paese in bilico". E chissà che questo parallelismo Renzi-Salvini non stia a indicare un destino comune: un'eguale crisi di governo. 

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