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Graziano Delrio e la crisi del M5s: "Ecco cosa cambia con Alessandro Di Battista leader". Timori al Nazareno

Cristina Agostini
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Se Alessandro Di Battista diventasse il nuovo capo politico del Movimento 5 stelle il dialogo sarebbe "più difficile". Graziano Delrio, in una intervista a La Repubblica, analizza le conseguenze sul Pd e sul governo di un cambio alla guida dei grillini: "Il Movimento deciderà i suoi vertici da solo", spiega il capogruppo dem alla Camera: "Certamente una parte dei 5 Stelle sono contrari all'alleanza con il Pd e, se prevarranno, il dialogo sarà più difficile. Però la politica non si fa con i 'se'. Noi ci confronteremo con chi sarà il capo politico". Sul voto regionale in Emilia-Romagna, Delrio si è detto fiducioso nella vittoria di Stefano Bonaccini nonostante la scelta della base M5s di correre da soli. "È un risultato annunciato", osserva, "se chiedo a un militante del Pd se vuole sciogliere il Pd, è evidente che la risposta è no. Forse la domanda andava posta diversamente, e cioè se si voleva un'alleanza regionale come a livello nazionale". In ogni caso per Delrio non ci saranno ripercussioni su Zingaretti: "Il segretario non è sotto giudizio per una regione, neanche se si tratta dell'Emilia". Leggi anche: "Sta per scoppiare una bomba", terremoto nei Cinque stelle. Panico Di Maio: telefonata a Grillo per "implorare perdono" Poi sul Conte 1: "Il problema di quell'anno e mezzo di governo gialloverde è che sia Di Maio sia Salvini avevano prima di tutto il problema di difendere il loro partito. Noi invece come primo problema abbiamo quello di difendere il nostro Paese", attacca, "il Pd ha tanti difetti ma questo governo va avanti perché noi teniamo botta, perché ci teniamo al nostro Paese e crediamo che venga prima di qualsiasi altra cosa".  

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