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Open, Matteo Renzi contro i magistrati: "Passati dal mostro al senatore. Italia Viva ora senza finanziatori"

Giulio Bucchi
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L'indagine dei magistrati fiorentini su Open è, secondo Matteo Renzi, "un attacco alla separazione dei poteri". "Attacca i principi di Montesquieu, non solo quelli di Beccaria", spiega il leader di Italia Viva a proposito dell'inchiesta che ha portato a centinaia i perquisizioni ai finanziatori della fondazione che ne ha spinto la scalata politica. "Porteremo a tutti i livelli istituzionali lo sconcerto di chi vede messo in dubbio una colonna del sistema istituzionale con due magistrati che invadono il terreno della politica decidendo che cosa è partito e cosa no- incalza Renzi -. E creando le condizioni perché chiunque possa definire partito, un domani, una Srl o un'associazione. Persino una bocciofila". Il primo effetto di questa vicenda, scandisce Renzi, "sarà l'azzeramento di tutti i contributi di aziende a Italia Viva. Noi abbiamo abolito il finanziamento pubblico ai partiti, questa indagine ha abolito il finanziamento privato a Italia Viva. Peccato, è un bel danno. Ma sono il primo a suggerire alle aziende di stare lontano da me: solo chi ha sprezzo del pericolo può finanziarci come azienda oggi".  Leggi anche: "Strana iniziativa dei magistrati". Open, il brutto sospetto di Casini "Dire che io ho fondato Open come partito diventa una giustificazione per indagare alcuni e perquisire tutti. Attenzione: io non sto attaccando l'indipendenza della magistratura, ma sto difendendo l'indipendenza della politica". E al di là del consiglio-provocazione di "finanziare la Casaleggio Associati", l'ex premier colpisce duro i pm: "Mi sento oggetto di attenzioni speciali da parte di alcuni di loro. Un tempo i magistrati della procura di Firenze cercavano il mostro di Scandicci, non vorrei che avessero adesso fatto confusione con il senatore di Scandicci". Sfiducia nella giustizia? "Io ci credo talmente che ho 50 procedimenti aperti - ironizza -. In molti casi sono richieste di risarcimento danni. Ho chiesto 1 milione di risarcimento solo su Unicef, circa 4,5 milioni in totale".

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