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Matteo Salvini all'attacco di Ue: cos'è il Nutri-score su cui "lavorano segretamente contro l'Italia"

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A Porta a porta Matteo Salvini ha lanciato la sua nuova battaglia politica. Questa volta l'Unione Europea, a suo avviso, sta prendendo di mira i prodotti alimentari italiani, poiché starebbe lavorando di nascosto all'introduzione di un'etichetta semplificata comune, la quale indicherebbe la salubrità dei cibi, rifacendosi ai criteri stabiliti dall'Oms. Tale iniziativa, denominata Nutri-score, prende le mosse da un'iniziativa dei cittadini europei, che non ha ancora raggiunto il numero di firme necessarie per approdare a Bruxelles. Il Nutri-score consisterebbe in un meccanismo unico europeo di etichettatura che incrocia colori e lettere (le prime 5 dell'alfabeto). Secondo alcuni europarlamentari verdi e socialisti, la norma favorirebbe l'integrazione commerciale europea e tutelerebbe la salute dei cittadini, dato che in base ai colori e alle lettere verrebbero semplificate le indicazioni dei prodotti nocivi alla salute. Malgrado i buoni propositi, il Nutri-score minaccia alcuni celebri prodotti italiani, i quali potrebbero essere bollinati come dannosi. Per approfondire leggi anche: Mes, Guido Crosetto: "Se in Europa c'è fretta di chiudere è un segnale drammatico". Banche, verso lo tsunami È Matteo Salvini a denunciarne i rischi: "Semaforo rosso per il pecorino romano, il gorgonzola, il prosciutto crudo, invece verde per la Coca zero e la Redbull. Mi permetta di dire che mi sembra una boiata pazzesca", alza il dito il leader del Carroccio. Com'è noto, alcuni prodotti tipici della dieta mediterranea- come olio, prosciutto San Daniele o parmigiano- sono ritenuti nocivi dall'Organizzazione mondiale della sanità per l'elevato contenuto di grassi e sale; e tale etichetta potrebbe scoraggiarne il consumo all'interno dell'Unione. Al contrario, le multinazionali, sbaragliando la concorrenza, potrebbero trarne vantaggio - ammonisce Salvini. Alcuni europarlamentari starebbero lavorando occultamente per convincere la nuova Commissione a legiferare in tal senso. Per i prodotti italiani, date le premesse, sarebbe un duro colpo.

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