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Giulia Bongiorno con Renzi e Zingaretti contro il blocco della prescrizione? Si mette male per i 5 Stelle

Caterina Spinelli
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La bomba sta per esplodere. Parola di Giulia Bongiorno che già tempo addietro ci aveva visto lungo sul blocco della prescrizione: "Siamo alla vigilia di una catastrofe - ammette la senatrice leghista in un colloquio con La Stampa -. Chiunque frequenti i tribunali, sa che le udienze vengono fissate in ragione del tempo che manca alla prescrizione. La prescrizione è una sorta di ghigliottina di fronte alla quale il sistema accelera. Nel momento stesso in cui la ghigliottina sparirà, inevitabilmente il sistema della giustizia si paralizzerà". A pensarla come lei pare essere anche il Partito democratico che definisce il punto fisso degli alleati pentastellati "una proposta assente nel contratto". Un modo molto più morbido per dire che i Cinque Stelle non possono fare quello che vogliono e che la riforma della Giustizia di Alfonso Bonafede si preannuncia un disastro. Proprio quest'ultimo sembrava, all'epoca dei giallo-verdi, averla capita. "Sia lui che Di Maio mi diedero ragione e accettarono di rinviarne l'entrata in vigore, subordinando lo stop della prescrizione alla riforma del processo penale - prosegue -. Adesso però vedo che hanno fatto marcia indietro". Sarà un caso che il cambio di rotta vada di pari passo con il declino in termini di consensi? Per l'avvocato no, "i Cinque Stelle sono in ansia da consenso, inseguono la vulgata che la prescrizione sia una forma di ingiustizia". Ma il Pd è in buona compagnia, a non mandare giù l'amarissimo boccone ci sono anche Italia Viva di Matteo Renzi e Liberi e Uguali. Leggi anche: Vittorio Sgarbi: "Prescrizione giusta. Se dico Carofiglio è uno str**** non mi condanni dopo 20 anni" Entrambi non hanno celato la possibilità di votare con Forza Italia e, in particolare, a favore della proposta di legge pensata da Enrico Costa. La bordata contro i pentastellati non finisce qui. I dem sono infatti pronti a dar vita a un loro progetto nel caso non si trovasse un accordo di maggioranza. Progetto che la Lega non esclude di sostenere: "Se qualcuno ci propone una buona soluzione, non ci interessa se viene da destra o da sinistra, da sopra o da sotto. Però mi faccia aggiungere, conoscendo il Pd e avendo presente il lavoro svolto da Andrea Orlando alla Giustizia, che sono lievemente prevenuta". E non è nemmeno l'unica.

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