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Matteo Renzi non ne può più: "Mi devo prendere la m***a?" Il terribile sospetto di Augusto Minzolini

Marco Rossi
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Augusto Minzolini, nel suo editoriale sul Giornale del 5 dicembre, analizza la situazione politica del Conte Bis, appeso alle bizze di Di Maio, alle inquietudini di Matteo Renzi, spiegando invece che la maggioranza giallorossa se andrà avanti sarà soltanto perché gran parte dei deputati grillini non vuole andare a votare per paura di perdere il seggio di parlamentare. Una sensazione che ha contagiato anche l'artefice dell'operazione che quest'estate ha fatto nascere il governo giallorosso, cioè Renzi. "Io volevo, e vorrei - ha spiegato ai suoi - arrivare fino alle Regionali e poi registrare il tutto per tirare avanti fino al 2023. Se, però, debbo prendermi tutta la merda per gli errori che fanno gli altri, allora preferisco fare la guerra a Salvini dall'opposizione. Il problema vero è che non hai interlocutori: i 5stelle sono dilaniati; Conte è in mano a Casalino; il Pd pensa solo a spararmi addosso. Allora sai che vi dico? Io ci metto un quarto d'ora a cambiare spartito. Anche perché io ad accettare il reddito di cittadinanza, Quota 100, le tasse anche micro micro o l' abolizione della prescrizione, non gliela fò!".  Per approfondire leggi anche: Mes, Augusto Minzolini spietato a Tagadà Insomma, l'aria non è buona, ma il paziente zero, il focolaio del virus che potrebbe far morire il governo giallorosso, non è Renzi, né Liberi e uguali, né il Pd, semmai è lo stesso che ha liquidato l' esperienza gialloverde: l'instabilità grillina e le mosse contraddittorie e incomprensibili del suo leader Giggino Di Maio, i suoi ultimatum al governo, i suoi occhiolini a Salvini. Perché se gli atteggiamenti e i comportamenti degli altri partiti della maggioranza sono intellegibili, quelli di Di Maio sono oscuri.  Che governo e legislatura siano condizionati da questo dilemma ormai se ne sono accorti tutti, nel movimento e fuori. Solo che nessuno dentro i 5stelle è disposto a rischiare l'osso del collo per riaprire il feeling con la Lega. L'istinto di sopravvivenza potrebbe portare la stragrande maggioranza dei parlamentari grillini a qualunque scelta pur di evitare le urne. Anche a cambiare leader. Questo è il minimo comune denominatore di tutte le anime stellate. Per cui governo e legislatura sono appesi all'istinto di sopravvivenza grillino. 

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