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Matteo Renzi apre la crisi di governo? "Non vorrei andare al voto, ma prendiamone atto"

Davide Locano
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Scontro in maggioranza. Scontro totale sulla manovra: la riunione sospesa ieri e ricominciata nella mattinata di venerdì 6 dicembre è stata sospesa a tempo record. Accordo lontanissimo su sugar e plastic tax, contro le quali Italia Viva e Matteo Renzi non arretrano di un millimetro: non accettano una diminuzione del peso della gabella, ma soltanto la cancellazione totale. La crisi di governo, insomma, sembra un'ipotesi sempre più concreta. E lo conferma Renzi in persona, con parole taglienti, sibilline, gravide di conseguenze: "Non lo so se questo governo reggerà, spero di sì ma non lo saprei dire, perché ho visto litigate sul niente in questa settimana - ha premesso -. A me pare che la situazione si stia ingarbugliando, fossi il presidente del Consiglio e ministri cercherei di trovare soluzioni e lavorare", ha affermato senza troppi giri di parole a Fatti e Misfatti su TgCom24. Ma non è tutto. "Penso che sia un errore andare a votare, abbiamo fatto il governo per evitare l'aumento dell'Iva e l'aumento delle tasse e per evitare che il presidente della Repubblica dal 2022 sia espressione di un fronte anti-euro. Fossi la maggioranza - ha proseguito il fu rottamatore -, cercherei di creare un clima di tranquillità per arrivare al 2022 e fare delle cose buone per gli italiani", ha aggiunto Renzi. Infine, l'ex premier ha chiosato: "Io non vorrei andare a votare, ma se ci costringono lo faremo. È un peccato ma dobbiamo prenderne atto. Questa partita è in mano al governo, a Conte e alle forze di maggioranza. Non ho nessun tipo di paura, ci mancherebbe", ha concluso. Il conto alla rovescia che porta alla crisi di governo sembra sempre più vicino alla conclusione. Leggi anche: Matteo Renzi si fa sfottere pure dal "sardina" Mattia Santori

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