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Il big del Pd contro Bonafede: "Legge i documenti a contrario, decide tutto Piercamillo Davigo"

Davide Locano
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Chi sono i grillini? Chi li muove? Chi li ispira? Chi arma le loro mani? Domanda che, quando si parla di giustizia, da tempo ha una possibile risposta, rilanciata da molti: Piercamillo Davigo. Per carità, non che sia in campo, ci mancherebbe. Semplicemente il magistrato sarebbe il primo consigliere M5s sul tema-giustizia. E un'ulteriore conferma a questa teoria arriva da un retroscena firmato da Augusto Minzolini su Il Giornale, in cui si discetta delle recenti frizioni in maggioranza sulla riforma della giustizia, prescrizione in particolare, la norma ultra-manettara spinta in primis da Luigi Bonafede. Leggi anche: Bonafede, l'imboscata sulla Giustizia E Minzo raccoglie le confidenze di Umberto Del Basso de Caro, esponente di spicco di quel Pd che, con il M5s, si ritrova al governo. E De Caro viene interpellato dal giornalista sul ruolo che la magistratura sta avendo nel "tutelare" questo governo, in primis attaccando il suo più grande nemico, per paradosso Matteo Renzi. Ma anche nell'evitare che la politica intervenga contro la giustizia in modo sgradito. "Tutto è bloccato - si sfoga il piddino -, i grillini hanno un filo diretto con Piercamillo Davigo. E se devi fare dei provvedimenti sulla giustizia non devi parlare con Bonafede, che legge i documenti al contrario, ma con lui", conclude De Caro. Una bordata contro Bonafede e una ipotesi, un poco inquietante, sul ruolo di Davigo.

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