Paolo Mieli, il consiglio a Giuseppe Conte: "Meglio che non si candidi, finirà come Mario Monti"
Paolo Mieli non dimentica la brutta fine di Mario Monti, che da salvatore di un Paese sull'orlo del baratro finanziario assistette alla fallimento di Scelta Civica, il suo stesso partito. E, in questa tragica parabola, rivede un destino simile: quello di Giuseppe Conte. "Per ora il premier è molto rafforzato da tutte le debolezze che caratterizzano il governo da lui guidato - spiega al Fatto Quotidiano l'editorialista del Corriere -. Mi viene da sorridere, però, quando sento parlare di una staffetta con Mario Draghi". Leggi anche: Giorgia Meloni, l'elogio di Paolo Mieli: "L'unico leader davvero coerente" Anche quest'ultimo finito nei toto-nomi dei possibili candidati alla presidenza del Consiglio, o, addirittura, alla presidenza della Repubblica. Ma se per Draghi qualche spiraglio ci potrà anche essere, per Conte sarebbe impossibile. Il motivo? Il premier bis non si prenderebbe neppure uno scampolo di legislatura in queste disastrate condizioni. "Se Conte è lungimirante, - consiglia - si metterà nelle file delle 'riserve della Repubblica'. Farebbe un grosso errore se scegliesse di candidarsi". E Monti insegna.