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Teresa Bellanova contro Di Maio: "Fioramonti? Bisognava togliere usare i fondi per il reddito di cittadinanza"

Giulio Bucchi
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Le dimissioni del ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti sono il pretesto per Teresa Bellanova per alzare il tiro contro il Movimento 5 Stelle. Il suo partito, Italia Viva, ironizza ("Il governo perde ministri come le foglie in autunno) ma la titolare dell'Agricoltura piazza l'asticella a un livello di rischio clamoroso per la tenuta della maggioranza: togliere i fondi a Quota 100 e soprattutto il Reddito di cittadinanza, il totem intoccabile di Luigi Di Maio.  Leggi anche: Bellanova e i 40 milioni, lo strano giro di soldi. L'accusa dei 5 Stelle alla ministra renziana Intervistata dal Messaggero, la Bellanova capodelegazioen dei renziani nel governo punta il dito contro chi ha voluto "ingessare risorse preziosissime che invece potevano essere indirizzate più proficuamente su precise priorità del Paese, dal lavoro all'innovazione alla ricerca ai lavori usuranti". "Noi lo abbiamo detto in tempi non sospetti - rincara la ministra -, Fioramonti se ne è accorto adesso". Quanto alla revoca delle concessioni autostradali, altro cavallo di battaglia grillino, la Bellanova spiega di attendere di leggere il testo definito del dl Milleproroghe in Gazzetta Ufficiale sottolineando che tra le ipotesi figura "ultima quella di una eventuale nazionalizzazione, come se questa fosse la panacea per tutti i mali mentre è evidente che il problema non sono le formule ma la chiarezza delle soluzioni da adottare". "Per questo - spiega - non era il Milleproroghe la via maestra. Le nostre proposte arriveranno in Aula. Il populismo normativo è lontanissimo dal nostro modo di intendere l'azione del governo". E chi ha orecchie per intendere, intenderà.

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