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M5S: Cancelleri, 'firme false? Si conclude vicenda che destò scalpore anche nel movimento'

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AdnKronos
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Palermo, 11 gen. (Adnkronos) - (di Elvira Terranova) - Con la sentenza del processo per le firme false del M5S che ieri ha visto a Palermo la condanna di 12 imputati tra ex deputati del M5S e attivisti, "si conclude una vicenda che chiaramente ha destato grande scalpore anche all'interno del M5S". A dirlo, intervistato dall'Adnkronos, è il viceministro per le Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, fino alla sua nomina leader del M5S in Sicilia e capo dell'opposizione all'Ars. "Ricordo ancora le parole di Beppe Grillo sulla vicenda - dice ancora il viceministro - Un ringraziamento va alle Iene che hanno portato alla luce questa vicenda e un ringraziamento anche alla magistratura". I fatti risalgono a quasi otto anni fa. La notte del 3 aprile del 2012, i grillini palermitani si accorsero di un vizio formale nelle generalità di un firmatario. Si decise di correggere l'errore e di ricopiare dalle originali tutte le firme avute fino ad allora perché si temeva di non fare più in tempo a raccogliere le sottoscrizioni necessarie per legge per presentare la lista che accompagnava la candidatura a sindaco di Riccardo Nuti. Per Cancelleri, impegnato oggi in un sopralluogo sulla Caltanissetta-Agrigento, "finisce qui una vicenda dalla quale il M5S si era subito dissociato - dice - Dispiace che siano state coinvolte persone che conoscevo personalmente". Il riferimento è in particolare ai due ex deputato regionali siciliani del M5S Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, entrambi oggi collaboratori del movimento a Palazzo dei Normanni. I due sono stati condannati a un anno di reclusione. Una pena più lieve rispetto agli altri imputati ex deputati perché, in particolare Claudia La Rocca, ha collaborato fin dall'inizio con i magistrati.

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