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Lombardia: Consiglio Regione boccia discussione su progetto legge su trasparenza (2)

AdnKronos
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(Adnkronos) - Inoltre il progetto di legge prevedeva che è fonte di addebito disciplinare l'aver riportato condanna per il reato di associazione segreta previsto dalla legge 17 del 1982. “Questa disposizione – ha detto Ceruti - appare superflua in quanto già stabilita dalla legge statale, inoltre i contenuti del progetto di legge possono risultare lesivi del diritto alla privacy, con particolare riferimento alle dichiarazioni di appartenenza ad associazioni che potrebbero rivelare dati sensibili, tra i quali, ad esempio, l'origine razziale o etnica, le convinzioni religiose, le opinioni politiche, relativi alla salute o alla vita sessuale legati alla sfera privata della persona”. Il Movimento 5 Stelle attraverso gli interventi di Luigi Piccirillo e della Presidente della Commissione Antimafia Monica Forte ha sostenuto il pdl affermando che quello della trasparenza e della legalità è il “tema dei temi” e che l'obiettivo “è quello di mettere in capo alla Regione strumenti di prevenzione per la legalità e contro il traffico di influenze”. Sia dalla maggioranza di centrodestra che dall'opposizione del Pd, di +Europa e dei Lombardi Civici Europeisti (nel dibattito sono intervenuti Francesco Paolo Ghiroldi, Marco Mariani e Alessandra Cappellari della Lega; Gianluca Comazzi e Mauro Piazza di Forza Italia; Pietro Bussolati del Pd, Michele Usuelli di +Europa, Niccolò Carretta dei Lombardi Civici Autonomisti e Paolo Franco del Gruppo Misto) la proposta dei 5 Stelle è stata ritenuta “inutile” e anche “rischiosa” perché oltre alla violazione della privacy , alla limitazione delle libertà sancite dalla Costituzione “mette in discussione l'onestà delle persone”. “Le proposte contenute nel pdl -è stato detto negli interventi in aula- gettano fango sulla politica e spargono sospetti sulle persone perché gli strumenti che propone non servono a garantire più trasparenza ma rischiano solo di alimentare un clima di odio nei confronti della politica passando dalla presunzione di innocenza alla presunzione di colpevolezza”.

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