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Dopo l'Emilia Romagna, la slavina al Senato: "M5s, gruppi fuori controllo. Quando si può sfasciare tutto"

Giulio Bucchi
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Una "slavina in Senato". A Palazzo Madama si avvicinano le cruciali elezioni regionali di domenica e secondo il Messaggero girano già voci allarmanti sui possibili scenari di crisi. In caso di sconfitta del dem Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, spiega un retroscena del quotidiano romano, l'aula "si trasformerà in un Vietnam, scatterà il meccanismo del si salvi chi può". Secondo la Lega, a far scatenare l'effetto domino potrebbero essere proprio Pd o Italia Viva, "nella convinzione che l'abbraccio con M5s sia diventato ormai mortale". Visti i numeri ballerini della maggioranza, una eventuale mozione di sfiducia al governo potrebbe avere effetti devastanti.   Leggi anche: Perché il governo può saltare anche se Salvini perde in Emilia Romagna Il collasso, però, difficilmente avverrà su qualche voto in aula, visto che l'unico delicato è quello sulla Gregoretti sul quale, però, senza più l'alibi delle urne imminenti non si dovrebbero registrare turbolenze nel centrosinistra. Piuttosto, peseranno due incognite: il referendum sul taglio dei parlamentari ("Gli stessi promotori della raccolta firme - sottolinea il Messaggero - avvertono che la consultazione si terrebbe in ogni caso prima di eventuali elezioni anticipate") e la verifica tra i partiti della maggioranza, post-Emilia e Calabria, che potrebbe far esplodere definitivamente le contraddizioni giallorosse. "Con un accordo il Senato terrà, altrimenti si sfascia tutto lì", profetizza un ministro dem. Anche perché i 5 Stelle ci arriveranno con una compagine balcanizzata. "Ormai ci sono dei gruppetti incontrollati. Non si sa chi risponde a chi", si lamenta col quotidiano romano un esponente del Pd. Difficile andare avanti in queste condizioni.

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